SAN MINIATO Come esprimere appieno il senso di vuoto che provoca la scomparsa di un sacerdote e di un intellettuale della levatura di Don Luciano Marrucci? Da questo momento siamo tutti più poveri spiritualmente, sul piano umano e culturale. Don Luciano è stato, infatti, uomo di grandissimo intuito, fantasia, preparazione; arguto, dalla battuta pronta, ironica e , talvolta, tagliente, ma sempre appropriata, di una sincertà autentica e, in alcuni casi, addirittura spiazzante. E’ come se avessimo perso una persona di famiglia, ma abitante a piani più alti; apparentemente distaccato, in realtà presente, vicino, di profonda sensibilità e umanità. Don Luciano può considerarsi la coscienza critica della cultura samminiatese, capace di ben oltrepassare i ristretti confini di una città di provincia, per farsi voce e interprete delle inquietudini, degli interrogativi più urgenti dell’uomo di oggi; scrittore e poeta raffinato, in grado di sollevarsi con leggerezza sugli accadimenti pù drammatici e di svelarne al tempo stesso le più segrete e profonde motivazioni. Il Dramma Popolare lo ha avuto come Direttore Artistico per ben due mandati, dal 1974 al 1979 e dal 1990 al 2000, anni di scelte di importante rilievo, con testi di grandi autori italiani e stranieri, da Pomilio a Luzi, da Strindberg a Bolt, da Greene a Munk e molti altri, sempre con l’intento riuscito di tenere alta la qualità delle rappresentazioni insieme al prestigio del Dramma e della città di San Miniato, in Italia e fuori dal territorio nazionale; scelte combattute, ma sempre intensamente volute.


Dunque una persona preziosa per il Teatro dello Spirito, anche quando le sue idee andavano controcorrente, ma sempre a vantaggio di un Dramma Popolare a cui far superare momenti critici nel presente e nel futuro.Anche per questo, nel Settembre 2014, sotto la mia presidenza, è stato promosso un «Venerdì del Dramma» interamente dedicato a Don Luciano Marrucci e a Padre Valentino Davanzati entrambi sacerdoti e Direttori Artistici, che hanno saputo, dopo Don Ruggini, indirizzare sapientemente il Dramma Popolare al conseguimento di elevate mete spirituali, etiche e civili con scelte drammaturgiche fortemente significative.
In quella occasione, Don Luciano ha ricevuto dal Rotary club di San Miniato l’Istrice d’argento, premio alla critica, non più attribuito dal 1994. Una serata ricca di emozioni, di ricordi vivi, taluni anche polemici, ma autentici, rilevatori di un legame inestricabile tra Don Marrucci e il Teatro dello Spirito che, nel 50/mo dalla nascita, egli paragonò a una giovane sequoia che fa un solo frutto all’anno e, tuttavia, è in grado di conservare e documentare tutti i passaggi stagionali di secoli....una pianta da proteggere e da coltivare, come ebbe a scrivere nel 1996. Insomma un amico carissimo, un Direttore Artistico di grande spessore; un cultore della filosofia e della logica al cui insegnamento ha dedicato gli ultimi anni di vita, elegante e stringato autore di opere in prosa e in poesia, quest’ultima da coltivare e amare al pari della logica e della filosofia.

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