barsotti

Venerdì 25 Aprile, nel centenario della nascita di don Divo Barsotti, la comunità cristiana di Palaia ha vissuto un pomeriggio indimenticabile.

Moltissimi pellegrini, appartenenti alla comunità dei Figli di Dio, sono arrivati a Palaia da  ogni parte di Italia (dalla Sicilia, dalla Calabria, dal Piemonte, dal Veneto, da Roma…) per partecipare a questo importante evento.

Dopo la loro accoglienza ci siamo radunati nella piazzetta antistante la casa natale di don Divo (Piazza S. Andrea), dove Stefania Barsotti, pronipote del fondatore della suddetta comunità, ha tracciato una breve storia sulle radici della sua famiglia, della casa e dell’ambiente paesano dove don Divo ha vissuto la sua infanzia e ha mosso i primi passi della sua formazione religiosa.

“Una famiglia, quella del padre,” dice Stefania, “semplice, umile, ma non povera. Babbo Antonio e mamma Adelasia, sono paragonati da padre Serafino nel suo libro a Marta e Maria. Il padre, come Maria, era un contemplativo: pur  lavorando trascorreva ore in preghiera davanti al Santissimo e scriveva poesie.

La madre, più pratica, lavorava in casa, si dedicava ai figli, ma trovava anche il tempo per ascoltare la messa quotidianamente e per riunire la famiglia la sera per  recitare il rosario.

In questo clima era cresciuto il piccolo Divo e ben presto dall’esempio dei genitori aveva imparato che Dio è l’unica cosa che conta nella vita.

Ad undici anni entrò in seminario, dove era già il fratello maggiore Giovanni, e completò i suoi studi fino ad arrivare all’ordinazione sacerdotale il 18 Luglio 1937 nella cattedrale di San Miniato.  Celebrò la sua prima messa nella chiesa di Sant’Andrea a Palaia, dove era stato battezzato il 26 Aprile 1914 con il nome di Divo Marco  Agostino e dove aveva ricevuto i sacramenti della Cresima e della prima Comunione.”

In seguito è stata scoperta la lapide in ricordo dei 100 anni della nascita del Padre da parte dell'unica sorella ancora in vita, Diva Barsotti.

Successivamente ci siamo spostati nella Pieve monumentale di San Martino dove, dopo  una breve introduzione del Padre Benedetto, superiore generale della comunità dei Figli di Dio, ha preso la parola Margherita Giuffrida Ientile (CFD) che ha tenuto una relazione dal titolo “Divo Barsotti le sue radici: la terra, la famiglia, la diocesi di San Miniato”: ha tracciato un quadro generale della vita di Don Divo, ripercorrendo le proprie origini palaiesi, l'importanza della famiglia nella propria crescita spirituale e mettendo in evidenza il travaglio interiore da lui vissuto dopo l'ordinazione sacerdotale, nel periodo bellico passato in famiglia a Palaia. In quegli anni don Divo si sentiva solo e abbandonato da tutti, ma meditava profondamente sul modo migliore di servire la Chiesa  e di annunciare Dio  a tutti i popoli della terra.

Al termine di questa relazione è iniziata la celebrazione della Santa Messa presieduta da S.E. Monsignor Fausto Tardelli Vescovo di San Miniato e concelebrata da tutti i monaci della CFD e da molti sacerdoti della Diocesi. Nell'omelia il vescovo, commentando il passo del Vangelo di Giovanni 21,1-14, ha affermato che siamo tutti chiamati da Dio ad essere “pescatori” e che, fidandoci completamente di Lui, possiamo ottenere quello che umanamente sembra impossibile.

Al termine della Santa Messa sono stati recitati i vespri.

E' stata una giornata intensa e piena di emozioni, indimenticabile non solo per noi che facciamo parte della CFD, ma sicuramente anche per il popolo di Palaia.  

 

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