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CASTELMARTINI - Butto giù queste due righe con un pizzico di emozione e con la sensazione di parlare di qualcosa che rimarrà nel tempo. Stiamo per compiere un gesto di un grande valore umano e cristiano ed io gusto il piacere di annunciarlo come evento prossimo a realizzarsi. Dico stiamo perché è la Parrocchia e molti altri ancora, le cui vite si sono intrecciate con quella di don Franco, che hanno desiderato vedere la strada della nostra chiesa portare il nome del suo amato Priore. In questo periodo ho tenuto impegnato don Franco pregandolo di guidare in porto questa iniziativa se fosse coincisa con la volontà di Dio. La risposta è stata affermativa.

Intitolare una strada ad una persona equivale a dire «vogliamo che viva per sempre, anche dopo di noi» perché quello che siamo oggi è dovuto molto anche a lui. Significa voler lasciare ai posteri un segno che rimanda ad un passato, ad una storia e a delle radici. Castelmartini è cresciuta con lui dal dopo guerra in poi, rimarrà sempre segnata dal suo operato, sarà difficile parlare di questa frazione senza imbattersi nel suo nome. Un nome che suscita il sorriso e la nostalgia in chi lo ha conosciuto, rimanda a valori attualissimi e sani a cui occorrerà sempre far riferimento.


Mi hanno raccontato della sua passione per i giri in macchina, gli piaceva «stare a bordo», esser portato a «fare un girino». Faceva turnare così vari parrocchiani che di buon animo si facevano autisti per portare in giro il Priore, quando a mangiare un gelato (nonostante il diabete), quando a trovare un prete amico, quando al suo paese natale (S.Miniato), quando a Lucca a mangiare il buccellato, ecc....
Beh, che direbbe ora che invece di un giro in macchina i suoi parrocchiani, tutti insieme, gli regalano una strada intera??
A me questa cosa fa molto ridere! A lui poi che di strada ne ha percorsa tanta con quel pulmino dal colore inconfondibile, da cui faceva scendere i bambini al volo!
Poi questa strada che lui ha conosciuto più delle altre e che ha visto passare generazioni di persone per andare in parrocchia!
Quanto a me, ho incontrato lui una volta sola, da seminarista, in Duomo a S.Miniato, era già malato e in carrozzina. Lo ricordo perché domandai a chi lo accompagnava (Raffaello) chi fosse quel prete. Un ricordo appena. Arrivato qui però mi colpì il fatto di essere nati nello stesso giorno, il 29 agosto (che è pure lo stesso giorno del nostro vescovo). Ho visto in lui una bella figura di «pastore con l’odore delle pecore» tutta da riscoprire per avere un esempio credibile a cui guardare per la fede, per ritrovare fiducia nella Chiesa e il gusto del campanile (non campanilismo!), dell’esser parrocchia, famiglia. Così è nata una sintonia, una comunione spirituale sebbene nella diversità, altra cosa che mi rende fiero in quanto ricchezza maggiore per gli altri.
In questo Giubileo della Misericordia, a 90 anni dalla tua nascita e a 60 anni dal tuo arrivo in questa terra, Castelmartini ti ricorda come suo amato Priore, con affetto e gratitudine. Tu da lassù continua a guidarla per le strade che portano al Cielo dove ti pensiamo in compagnia di San Donnino e Sant’Antonio, nostri amati protettori. Amen.

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