PERIGNANO - We care: questo il titolo del raduno nazionale organizzato dal CEI rivolto a tutte le scuole d’Italia, religiose e laiche. «A noi importa»: un grido di gioia, un inno all’istruzione, per manifestare insieme al papa la voglia di continuare a credere nel futuro dei nostri giovani.
La scuola dell’infanzia S. Lucia di Perignano, coordinata dalla Coop. Il Cammino, ha organizzato la giornata a Roma per i propri alunni e le loro famiglie. Cosi, sabato mattina alle 6.00 due pullman con 92 persone, famiglie e i rispettivi parenti, sono partiti alla volta del Vaticano.
300 MILA le persone in S. Pietro, un’affluenza molto più numerosa del previsto, che ha provocato alcuni problemi nell’organizzazione dell’evento, ma non ne ha assolutamente sminuita la portata emozionale. Papa Bergoglio ha percorso via della Conciliazione sulla papa mobile prima di dare avvio alla manifestazione, permettendo anche a chi era rimasto fuori dalla piazza, di percepire il clima di festa, che ha caratterizzato l’intera giornata.
Un luogo d’incontro, come palestra in cui allenarsi alla vita, dove "educare al vero, al bello e al buono", queste le parole di Papa Francesco, che ha voluto sottolineare quanto sia importante battersi per il diritto allo studio, perché l’istruzione come servizio di offerta sopravviva alla crisi economica. «Non dobbiamo mai smettere di amarla - la scuola -, mai pensare che sia un parcheggio. L’educazione non può mai essere neutra: o è positiva o è negativa. O arricchisce o impoverisce. O fa crescere la persona o la deprime, persino può corromperla».
Inevitabile anche il pensiero rivolto a Don Milani «un grande educatore italiano, che era un prete», del quale ha ricordato l’importante pensiero sulla necessità di educare i giovani ad imparare, a conoscere e ad istruirsi: «Se uno ha imparato a imparare, questo gli rimane per sempre, rimane una persona aperta alla realtà».
Nonostante il lungo viaggio, i 4 chilometri a piedi, la fatica di tutti i partecipanti, ascoltare le parole di papa Francesco, fianco a fianco con ragazzi e adulti provenienti da tutta Italia, persone che condividono una stessa idea di istruzione, che attribuiscono la stessa importanza al ruolo educativo degli insegnanti e dei genitori, è stata un’esperienza unica.
«Mente, cuore e mani» sono i concetti che ha richiamato il papa in conclusione: studio, passione e pratica, per una scuola che creda in se stessa e nei suoi giovani, a partire dall’infanzia.