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CENAIA - Quando nove anni fa incontrai padre Lorenzo nella chiesa a pochi passi dalla casa natale di Pontormo ad Empoli, dopo la sua nomina a parroco di Cenaia ed in seguito di Crespina e Tripalle, restai colpito dalla sua forte spiritualità e dalla sua gioia non nascosta di essere sacerdote, nell’Ordine dei Carmelitani Scalzi. Il suo frasario scorreva con una limpidezza logica semplice ma penetrante e convincente nel menzionare le caratteristiche della spiritualità carmelitana: servire e vivere il Vangelo alla luce delle testimonianze dei "grandi profeti" della famiglia dei Carmelitani Scalzi, come Teresa di Gesù e Giovanni della Croce, loro fondatori.


Oggi dopo nove anni trascorsi insieme nella unità parrocchiale Crespina-Cenaia-Tripalle, quella sensazione di allora si fa testimonianza consolidata, poiché padre Lorenzo ha dimostrato nella sua missione spirituale di parroco una disponibilità nel servizio di encomiabile esempio: sempre pronto ad ogni chiamata, sempre liturgicamente composto e fiero della sua fede all’altare per ogni celebrazione e sempre presente ad ogni iniziativa parrocchiale.
Le comunità parrocchiali hanno voluto dimostrargli la loro gratitudine e la loro riconoscenza nel festeggiare i suoi quaranta anni di ordinazione sacerdotale avvenuta a Roma il 24 aprile del 1977. Bravissime donne hanno organizzato, al termine delle sacre funzioni, una invitevole apericena, ed insieme a molti giovani e tanta, tanta gente, hanno data vita ad una sincera manifestazione di affetto.
L’attenzione dei saluti che gli sono stati rivolti è stata focalizzata proprio sul numero quaranta. Mons. Renzo Nencioni, arciprete di Ponsacco, ha menzionato i passi evangelici e biblici in cui questo numero viene ricordato: Noè, quest’uomo giusto, trascorre quaranta giorni e quaranta notti nell’arca, Isacco, erede belle benedizioni che Dio aveva dato a suo padre Abramo, a quaranta anni decide di costruirsi la sua famiglia, i cittadini di Ninive fanno penitenza per quaranta giorni per ottenere il perdono di Dio e Gesù, prima di iniziare la vita pubblica, si ritira nel deserto per quaranta giorni senza mangiare né bere.
Infine quaranta sono i giorni durante i quali Gesù risorto istruisce i suoi, prima di inviare lo Spirito. Dopo questo tempo ascende al cielo ed invia lo Spirito Santo.
Quaranta perciò determina un significato biblico ed evangelico molto significativo e quelle anime consacrate a Dio, giungendo a questo obiettivo durante la loro vita, simulano ed incarnano un periodo fecondo del loro apostolato e della loro vocazione religiosa.
Padre Lorenzo questa gioia l’ha dimostrata e nella sua umiltà l’ha praticata con intelligenza, con fermezza, con passione, con fede.
Quando tutto sembrava gioire, ecco la notizia della sua chiamata alla nomina di Rettore del seminario filosofico di Mysore, in India, contenente al momento 33 seminaristi, rattrista gli animi.
Padre Lorenzo lascia la comunità di Crespina-Cenaia-Tripalle ed in sua sostituzione giunge un altro nuovo frate dello stesso ordine, dimostrando, anche in questa sostituzione, l’universalità della Chiesa.
Inizia un nuovo cammino per queste comunità. Una nuova guida sacerdotale guiderà la loro spiritualità, smuoverà, attiverà e difenderà la loro fede, incoraggerà a percorrere la strada tracciata da Cristo Risorto, illuminata dal Magistero della Chiesa.

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