SANTA CROCE SULL'ARNO- Il 16 e 17 giugno scorsi si è svolto presso il «Centro Parrocchiale Giovanni XXIII», il 19° Convegno delle Caritas Parrocchiali della Diocesi di San Miniato: «La Chiesa in cammino con i nostri giovani».
Chi è naturalmente portatore di innovazioni e ha a cuore, molto più di quanto normalmente si creda, temi come la pace, la giustizia, il creato, l’uguaglianza e la solidarietà sono proprio i giovani. Ecco perché, come ha ricordato il vescovo Andrea in apertura della prima serata, il mondo giovanile sarà argomento nell’autunno 2018 del prossimo Sinodo e, in un immaginario confronto con un giovane molto intraprendente e curioso, ha suggerito una Chiesa e una Caritas capaci di accogliere il nostro “futuro” rispettando, accettando e ascoltando le singole particolarità.
L’eco del Convegno Nazionale delle Caritas Diocesane svoltosi lo scorso marzo a Castellaneta, raccontato dal nostro vice-direttore Don Udoji, e l’ottima cena hanno concluso la prima giornata di lavori, cui ha fatto segito un coinvolgente appuntamento al Teatro Verdi. Qui Luigi D’Elia, che ha svolto il Servizio Civile presso la Caritas di Brindisi, ora educatore e attore, ha tratteggiato un don Milani riscoperto e più che mai attuale, non solo per la ricorrenza dei cinquant’anni dalla sua morte. La seconda giornata di lavori è iniziata con un’intensa testimonianza su due figure molto importanti per la Chiesa locale e determinanti per la Caritas Diocesana: Alberto Giani e Carlo Andreini. A seguire alcune interessanti testimonianze di realtà giovanili della nostra Diocesi.
Un’importante esperienza formativa e di crescita che la Caritas Diocesana offre ai giovani è il Servizio Civile prevalentemente svolto presso le “Opere Segno” presenti sul territorio. Esse sono attività ed esperienze di servizio che mirano a testimoniare una particolare attenzione ai bisogni e alla dignità di ogni persona, quindi alla giustizia sociale, attraverso il coinvolgimento della comunità locale. La finalità è soprattutto quella di sostenere un’azione pastorale ed educativa nei confronti del territorio, primariamente delle comunità parrocchiali. Le “Opere Segno” sono:
Il Centro di ospitalità notturno «Carlo Andreini» a Santa Croce sull’Arno, per soli uomini.
La Casa famiglia Caritas a San Miniato per l’accoglienza di donne con lieve disabilità psichica ma autonome.
La Casa famiglia «Divino Amore» a Montopoli, per l’accoglienza di donne in gravidanza o madri con figli.
Casa Aurora a La Rotta, per l’accoglienza di donne in difficoltà temporanea dovuta a situazioni di povertà o di esclusione sociale.
Il Consultorio familiare «Alberto Giani» a San Romano, che ha come scopo qualificante l’aiuto alle persone, coppie e famiglie in circostanze di difficoltà e crisi di relazione.
La lavanderia «Acqua Chiara» a Capanne e Montopoli, per dare una possibilità di lavoro alle donne ospiti delle Case Famiglia.
La Casa della Carità «Carlo Andreini» a Santa Croce sull’Arno, tre piani di speranza che ospitano un Centro Distribuzione, un Centro di Ascolto e un appartamento abitabile per quattro persone in un percorso di inserimento sociale.
La mensa «Pane Quotidiano» e il Centro di ospitlità notturna a Ponsacco, per soli uomini, che offre non solo un posto letto ma vuole soprattutto accompagnare chi si trova in difficoltà con percorsi di nuova autonomia.
Dopo un partecipato momento di confronto tra i presenti, il direttore don Romano Maltinti ha chiuso il Convegno tracciando interessanti e importanti sollecitazioni per il lavoro futuro, con particolare attenzione al ruolo pedagogico e educativo della Caritas.