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DALLA DIOCESI - Tutti aspettiamo qualcosa, o qualcuno. L’attesa è una dimensione fondamentale della nostra esistenza. Una dimensione che parla della nostra povertà, del nostro limite, ma anche del desiderio di qualcosa di nuovo che possa rispondere alle nostre esigenze più profonde. Il futuro in parte possiamo progettarlo e costruirlo, col rischio di fallire o di non riuscire a completare l’opera. Ma non tutto dipende dai nostri poveri mezzi e gran parte di ciò che verrà possiamo aspettarlo solo come dono. Il vero futuro è quello che ci viene incontro, superando gli schemi e le consuetudini. A questo possiamo solo prepararci, coltivando l’apertura del cuore e ravvivando il desiderio. C’è un tempo dell’anno liturgico che ci parla proprio di questo, ci aiuta a metterci di nuovo nell’atteggiamento dell’attesa: l’Avvento. A partire da questa domenica nella Chiesa si parlerà dell’avvento di Cristo, la sua prima venuta sulla terra, che ha aperto le porte della misericordia per tutta l’umanità.
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DALLA DIOCESI - All’indomani della pubblicazione della prima lettera pastorale di mons. Migliavacca, “Con vento favorevole”, presto disponibile in tutte le parrocchie, La Domenica offre in anteprima un’ampia sintesi del testo. Il Vescovo inizia la sua lettera soffermandosi su quattro "scatti" o "fotogrammi" che rappresentano le realtà e i volti incontrati in questo suo primo anno alla guida della nostra Chiesa di San Miniato.
L’ANALISI: Il primo «fotogramma» riguarda i malati e gli anziani, incontrati dal Vescovo in più occasioni: «Con grande sorpresa e gratitudine – riferisce mons. Migliavacca – ho scoperto la forza e il grande dono di chi, malato o anziano, mi ha fatto il regalo della propria preghiera e della propria sofferenza. È un dono che lascia commossi. La preghiera dei malati, la pazienza e la sapienza degli anziani, cercare e gustare la loro compagnia sono esperienze che consolano il cuore e aprono al dono e alla forza dello Spirito». Il secondo «scatto» è dedicato ai poveri: «Ne ho incontrati tanti: alcuni si sono presentati nel mio studio, altri li ho visti nei centri di accoglienza; e altri ancora si sono fatti avanti, con discrezione, in diverse circostanze, con la povertà di chi ha perso il lavoro e magari non ce la fa a sostenere la famiglia fino alla fine del mese. Sono tutte situazioni che ci interpellano. [...] La gioia del vangelo ci chiede di essere comunità attente ai poveri nei volti diversi e concreti con cui si presentano a noi». Il terzo «fotogramma» riguarda la famiglia: «È il Papa che ci chiede di riflettere su questa ricchezza della società e della Chiesa, alla luce del vangelo e del suo stesso magistero consegnato a noi nella esortazione apostolica Amoris Laetitia. [...] Ci invita a riconoscere e a farci carico delle concrete situazioni familiari, anche di quelle che vivono fallimenti, sono ferite e tentano magari di riprendere a camminare. Ci sprona ad accogliere ogni situazione, cercando anzitutto di integrare e di accompagnare». L’ultimo «scatto» è dedicato ai giovani, che il Vescovo ha incontrato in San Domenico il giorno stesso del suo ingresso in diocesi e poi in diverse occasioni, dagli incontri di preghiera in Santa Cristiana all’aperitivo in piazza del Duomo, dai campi estivi di Gavinana alle altre iniziative giovanili legate a parrocchie, associazioni e movimenti. «Sono convinto che non dobbiamo parlare dei giovani – afferma mons. Migliavacca – o semplicemente chiamarli agli incontri che prepariamo per loro, ma dobbiamo imparare a camminare con loro, a stare con loro, a scoprirne la ricchezza, cogliendo la parola di vangelo che hanno da dirci. Il cammino di quest’anno – annuncia il Vescovo Andrea – ci porterà in agosto al pellegrinaggio dei giovani in Terra Santa».
Leggi tutto...Ennio Morricone, Inseguendo quel suono - La mia musica la mia vita. Conversazioni con Alessandro De Rosa, Mondadori 2016
Le musiche di Morricone fanno parte della nostra vita, intrecciate a immagini e storie sedimentate nell’anima. In questo corposo libro-intervista (481 pagine), il celebre autore di colonne sonore, in dialogo con il trentenne compositore Alessandro De Rosa, ripercorre la propria storia, le collaborazioni con i grandi registi, gli aneddoti gustosi. Altrettanti sotto-capitoli sono dedicati a Sergio Leone, Pasolini, Pontecorvo, Bertolucci, Tornatore e altri cineasti le cui pellicole sono indissolubilmente legate alle melodie morriconiane. Ma nel corso della lunga e articolata conversazione, il Maestro mette a nudo anche i propri processi creativi e si addentra in questioni tecniche che possono risultare ardue ai non addetti ai lavori. Certo, ognuno troverà pane per i suoi denti.
Leggi tutto...DALLA DIOCESI - Come vivono i preti e chi li paga? A questa domanda, che molti si pongono, si danno molte risposte. C’è ancora chi pensa che sia lo Stato o il Vaticano; in pochi, nonostante siano passati ben 27 anni, conoscono le cose come stanno. Proviamo a capirci. I sacerdoti diocesani in Italia sono 35.000, di cui 3 mila anziani e malati; 400 missionari operano all’estero. Il loro sostentamento è affidato direttamente ai fedeli nel rispetto del principio che tutti i sacerdoti hanno diritto ad un dignitoso sostentamento e la loro remunerazione deve essere uguale a parità di condizioni.
I pilastri economici del sostentamento dei sacerdoti sono i seguenti: 1. Sette centesimi per abitante trattenuti dalla cassa parrocchiale; 2. Eventuali redditi di lavoro (come insegnante, cappellano ecc.) o di pensione; 3. Le rendite degli Istituti diocesani per il Sostentamento Clero; 4. Le offerte liberali dei fedeli; 5. Una quota dell’8x1000.
La remunerazione di un sacerdote si basa sull’anzianità di servizio, sui servizi svolti e sulle condizioni di servizio. Non ci sono preti di serie A e di serie B. C’è un sistema trasparente di punti, (1 punto = € 12.36) per cui al sacerdote appena ordinato sono attribuiti 80 punti, pari a € 860,66 netti e al vescovo vicino alla pensione un massimo di 138 punti, pari a € 1338 netti.
DALLA DIOCESI - È arrivato il momento di tirare le somme della nostra piccola inchiesta sui problemi del comprensorio del cuoio. Abbiamo ascoltato la voce degli amministratori locali, delle scuole, degli operatori del terzo settore che si occupano in particolar modo dei fenomeni delle dipendenze e delle forme di disagio sociale purtroppo presenti anche nei nostri paesi. Statistiche raccolte dall’Azienda Regionale Sanitaria Toscana ci hanno aiutato a inquadrare il problema anche dal punto di vista quantitativo, benché non esistano dati completi e definitivi.
Lo spaccato che emerge lascia sicuramente spazio alla speranza, anche se con molte ombre. Nonostante l’impegno e le parole rassicuranti delle amministrazioni è chiaro che anche qui emergono sempre più forti le problematiche del degrado urbano. Anche se tendenzialmente il nostro tenore di vita è ancora elevato, esistono delle sacche di povertà, di "degrado del bello", di disagio personale e familiare, che influiscono sulla percezione della sicurezza e sulla qualità della vita di tutti.
Affiorano anche problematiche legate alla solitudine che si manifesta sotto varie forme e sfocia in comportamenti lesivi della propria e dell’altrui dignità. Ci riferiamo al problema della prostituzione (e non solo quella in strada), al consumo di sostanze stupefacenti, alla dipendenza dal gioco d’azzardo, che addirittura comincia a interessare anche le giovani generazioni.