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(Foto Cuoioindiretta.it)
DALLA DIOCESI - Una delle questioni più delicate per questo territorio negli ultimi mesi è stata senza dubbio la vicenda del Liceo Marconi di San Miniato. La scoperta di gravi problemi alla struttura che ospitava ottocento ragazzi nell’interporto di San Donato, tali da mettere a rischio l’incolumità degli stessi studenti, ha fatto emergere con forza una fra le tante problematiche che riguardano il mondo della scuola, nazionale e locale: la mancanza, almeno finora, di una progettazione a lungo termine che fornisca adeguate strutture, moderne e accoglienti, a tutti gli alunni in età scolare di ogni ordine e grado.
Leggi tutto...DALLA DIOCESI - Grande festa a S. Maria a Monte per l’ammissione agli ordini sacri di quattro candidati al diaconato permanente, che lunedì 16 gennaio hanno così mosso il primo passo verso questo importante ministero.Il Vescovo Andrea ha conferito l’Ammissione agli ordini Sacri a Rinaldo Bracci (Santa Maria a Monte), Antonio Dichiera (Cerretti), Francesco Grasso (in servizio a Ponte a Egola-Stibbio) e Nicola Gentili (in servizio a Galleno-Pinete-Querce), tutti sposati. «Celebriamo oggi la tappa di un cammino di alcuni uomini maturi che desiderano servire il Signore Gesù e la Chiesa di Dio nella dedizione del diaconato permanente – ha affermato il vescovo –. Si tratta di un ministero, riscoperto nella comunità cristiana dopo l’evento del Concilio Vaticano II, che indirizza uomini celibi e anche già coniugati a dedicarsi alla Chiesa nella forma del servizio. Si tratterà di un servizio liturgico, di annuncio della Parola e di carità, secondo le esigenze della comunità cristiana stessa, in comunione con il vescovo. Il vescovo Migliavacca, sottolineando il tema della vocazione al diaconato permanente, ha continuato: «Ci viene spiegato anzitutto che la vocazione al diaconato permanente nasce per chiamata, per elezione: “scelto fra gli uomini”. Ai nostri amici – ha detto ancora – potremmo chiedere: ma perché vuoi diventare diacono? Da dove nasce questo desiderio? Chi te lo fa fare…? La risposta racconta non la realizzazione di un proprio progetto, strategia o ambizione, ma dovrebbe testimoniare lo stupore, la sorpresa, la gratitudine di essersi sentiti amati da Dio e, così, chiamati a seguirlo su una via di particolare servizio. Si intraprende il cammino verso il diaconato perché si è sentita una parola speciale di amore del Signore, intuendo il fascino di seguire il suo stesso cammino, essere, come ci dice il vangelo, servi inutili».
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