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SAN MINIATO - Lo scorso 17 gennaio il Serra Club di San Miniato ha proposto ai propri soci e a tutta la cittadinanza un incontro col vescovo Migliavacca sull’enciclica di papa Francesco Laudato si’. Il presule ha sintetizzato per gli uditori, convenuti nell’aula magna del seminario, la struttura di questo documento papale che affronta la tematica ecologica, non strettamente legata alla Chiesa ma che diventa oggetto di dialogo con il mondo contemporaneo. Un dialogo - e questo è il punto essenziale - illuminato dalla Parola di Dio.
Il vescovo Andrea ha insistito soprattutto sullo stile di vita, sulla spiritualità ecologica che il Papa indica proprio a partire dalla Rivelazione biblica. “La Parola di Dio”, ha sottolineato mons. Migliavacca “ci dice che il cuore della creazione è l’amore. Dio vuole la vita perché ama. Il racconto della creazione ci dice anzitutto che siamo amati da Dio”.
Il secondo passaggio evidenziato dall’enciclica è quello della creazione come “progetto ferito”. A causa del peccato viene meno la fiducia dell’uomo nel Creatore e la questione ecologica si lega al tema del peccato, della finitudine, della morte. Tuttavia la creazione ferita non è in cammino verso la distruzione, come sembra suggerirci la scienza, ma verso la ricostruzione, la restaurazione. Lo stesso vale per la vita umana, fisicamente destinata alla morte ma in realtà in cammino verso la vita piena. La ricapitolazione in Cristo, di cui parla San Paolo, non riguarda solo l’uomo ma è il destino di tutta la creazione. “Quando ci curiamo della questione ecologica”, ha notato il vescovo “lo facciamo perché il nostro mondo va verso una realizzazione di cui vogliamo essere collaboratori”.
SAN MINIATO - Come ogni anno la Giornata della Memoria torna a scuotere le coscienze, a porre di nuovo al centro dell’attenzione di un’opinione pubblica spesso distratta la grande tragedia dell’Olocausto, uno degli abissi di male più oscuri e profondi del XX secolo. «Teniamo viva la memoria perché quegli orrori non abbiano a ripetersi» è la frase che utilizziamo, insieme ad altre simili, per esorcizzare quel male, quelle torture, quei crimini contro l’umanità, che desidereremmo appartenessero ormai al passato. L’annuale condanna della barbarie nazista deve servire però anche a risvegliare la consapevolezza che le inguistizie e le violenze non sono cessate, anche a poca distanza dalle nostre frontiere.
Gli occhi delle vittime dei campi di sterminio ci fissano ancora: da Srebrenica ad Aleppo, dal Ruanda al Centrafrica al Sudan. Talvolta nell’indifferenza della comunità internazionale si consumano altri olocausti e altri esodi.
«L’attuale contesto goepolitico», ha dichiarato il nostro vescovo Andrea Migliavacca, «presenta da una parte molti focolai di guerra e la presenza di gravi episodi di terrorismo anche in Europa, dall’altra molte forze che perseguono la linea della disgregazione piuttosto che la ricerca dell’unità. Questo ci fa pensare che difendere la memoria di ciò che è accaduto è un valore da preservare».
DALLA DIOCESI - Una raccolta di coloratissime maglie, donate dalle più grandi squadre di serie A (Milan, Inter, Juventus, Fiorentina, Lazio…) alcune delle quali autografate dai calciatori che le hanno indossate.
È l’eccezionale collezione di casacche dei campioni che darà vita all’asta i cui proventi andranno a favore del nuovo ospedale che Stella Maris sta realizzando nell’area di Cisanello per ospitare i piccoli (grandi) campioni in cura presso l’istituto. La collezione di maglie, raccolta con amore da Alessandro Birindelli, indimenticabile difensore della Juventus e amico di Stella Maris, saranno il fulcro dell’evento solidale promosso da Stella Maris e Confcommercio con il patrocinio del Comune di Pisa.
A presentare l’iniziativa che si terrà sabato 11 febbraio alle ore 20 presso l’Agriturismo Zara, via del Viadotto 8 a Pisa, sono stati Giuliano Maffei, Presidente della Fondazione Stella Maris, Salvatore Sanzo, Assessore allo Sport del Comune di Pisa, un esponente di Confcommercio di Pisa e Alessandro Birindelli, i quali hanno sottolineato l’importanza dell’evento solidale per il suo obiettivo benefico a favore di una struttura da sempre a supporto dei bambini e degli adolescenti con gravi malattie neurologiche e psichiatriche.
DALLA DIOCESI - In Associazione siamo ormai prossimi alla conclusione del triennio 2014 - 2017. È quindi tempo di bilanci e pertanto, nella nostra piccola realtà di Azione Cattolica Ragazzi diocesana, abbiamo iniziato a rileggere il percorso associativo fin qui svolto, mettendo a confronto quanto siamo riusciti a fare in questi tre anni, con l’invito di Papa Francesco a vivere una "Chiesa in uscita", attraverso la consegna, al termine della XV assemblea nazionale del 3 maggio 2014, dei tre verbi: "Rimanere con Gesù", "Andare per le strade", "Gioire ed esultare sempre nel Signore".
Sono le tre sfide che abbiamo voluto cogliere a pieno, insieme a tutta la nostra Associazione, per farle diventare strade da percorrere in questo triennio, ormai giunto al termine, ma che ancora ci provocano per il triennio che sta per cominciare. Naturalmente siamo sempre stati ben consapevoli che le nostre forze erano impari rispetto al compito che ci stava davanti. Non ci siamo però scoraggiati e, anche se pochi, abbiamo cercato di fare nostra da subito la scelta missionaria suggerita da Papa Francesco.
SANTA CROCE - Anche quest’anno 2017 si è aperto all’insegna dei festeggiamenti della Patrona santacrocese Santa Cristiana. Il triduo di preparazione presieduto da Mons. Carlo Ciattini, vescovo di Massa Marittima si è aperto con la Giornata della Pace. Quale miglior esempio di pace e concordia se non la Beata Cristiana e quale miglior periodo dell’anno liturgico se non il tempo di Natale, nel quale il Signore nasce per noi!! In questo tempo caratterizzato da grande precarietà e incertezza non dobbiamo mai perdere la speranza tenendo lo sguardo fisso sulla luce, sul fuoco che Dio Padre ha inviato a Betlemme per salvare l’umanità: Cristo Gesù! Con lo sguardo fisso verso la meta siamo chiamati ad operare, a mettere in pratica ciò che ascoltiamo dagli insegnamenti della Sacra Scrittura, servire il prossimo che ha bisogno. Infine un invito alla santità. Per essere santi bisogna conoscere Cristo e conoscendo Cristo conosciamo noi stessi.
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