Gavinana

Se sei della diocesi di San Miniato sei stato a Gavinana.
Un punto fermo, un crocevia di vite, un tatuaggio spirituale che ha marchiato indelebilmente intere generazioni.
Una storia lunga 55 anni, quella della casa dell’adolescente mons. Ciardi, intrecciata al destino dell’Azione Cattolica di San Miniato e alla vita della diocesi stessa. Una vicenda talmente potente da richiamare ancora – ai tempi dei social network – i centinaia di ospiti che hanno frequentato le camerate della struttura di Gavinana che, sabato 28 giugno, si ritroveranno “alla Casa” per ricordare insieme i momenti di ilarità e spensieratezza vissuti.


«Ci sono luoghi sulla terra dove su di essi “si apre il cielo”: così il consiglio diocesano di Ac da poco rinnovato presenta la giornata evento. Un momento importante perchè, si afferma dall’Ac, «L’esperienza dei Campi Scuola di Gavinana negli ultimi anni sembra vivere un momento di flessione rispetto alle solite presenze numerose degli anni passati e lo scenario - se volete - sembra ripetersi per la presenza dell’AC nelle varie parrocchie. Non possiamo pensare – si legge ancora nella nota – di sprecare un’occasione di evangelizzazione e testimonianza cristiana che la Casa di Gavinana porta con sé (e lo stesso lo si può dire dell’esperienza associativa). A tal proposito vi chiediamo - nelle forme e nei modi a voi possibili - di promuovere nelle vostre parrocchie e realtà i Campi Scuola e favorire l’iscrizione dei ragazzi e dei giovani».
Da qui l’appello anche sui social network, dove fin da subito centinaia di ex campeggisti che hanno vissuto l’adolescenza ai campi scuola estivi, si sono messi in moto, dandosi appuntamento per il 28 giugno.
Una vera e propria movida di persone che per oltre mezzo secolo ha potuto vivere l’esperienza unica dei campi scuola.
Un luogo incantato, straordinario, che ha accolto migliaia di ragazzi della diocesi per oltre mezzo secolo, probabilmente la più importante esperienza di evangelizzazione degli ultimi 50 anni in diocesi di San Miniato.
Nei campi scuola Ac, o meglio «da Gavinana», sono passate generazione di ragazzi che si aprivano per la prima volta al mondo. Un mondo che fino a pochi anni fa era molto più vasto di ora, e conoscere un ragazzo o una ragazza della tua diocesi, così estesa da toccare 3 province, aveva quel non so che di esotico.
Ed allora per raccontare questa “storia che unisce” si deve parlare di amicizie nate tra Fucecchiesi e Cascianesi, tra giovani di Santa Croce e di Larciano. Anche negi ultimi anni, quando sono arrivati i cellulari e i social network, molti ragazzi hanno appreso l’abc della geografia della vita tra le mura della casa mons. Ciardi. Quanti flirt, quante storie d’amore, tante delle quali sfociate in matrimoni, e d’amicizia sono nate durante i campeggi estivi. Campeggi che non erano – e non sono – solo una vacanza, bensì un’importante momento di formazione per giovani.
«Il ritrovarsi insieme assume il significato di sentirci vicini – concludono dall’Ac – e di farci ancora sempre più solleciti per questo dono di Dio per la diocesi di San Miniato, per l’Ac, per i ragazzi, i giovani e gli adulti che anche per la presente e per le prossime stagioni avranno l’occasione di maturare - attraverso l’esperienza speciale dei Campi Scuola - nella formazione cristiana e civile». L’appuntamento è a Gavinana, sabato 28 giugno, a partire dalle 10, per non perdere la strada di casa.

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