Dilvo-lotti

SAN MINIATO - Pomeriggio di grandi emozioni, quello del 14 Novembre, per un Dramma Popolare che sembra essere ormai presente nella vita culturale di San Miniato in maniera non occasionale o limitata allo spettacolo del mese di luglio, comunque il più importante, ma secondo appuntamenti ravvicinati, che intendono risvegliare l’interesse e la partecipazione di quanti più spettatori intorno a un progettom che stiamo perseguendo con grande impegno, entusiasmo e determinazione. Vogliamo un Teatro dello Spirito sempre più attento alle aspirazioni, alle inquietudini, alle speranze che attraversano i tempi difficili, ma ricchi di sfide del nostro presente, e che sia motivo di aggregazione, di confronto, di riflessione per chi non intende fermarsi alle semplici apparenze. La Mostra “Dilvo Lotti e il Dramma Popolare oltre i confini del tempo”, inaugurata a Palazzo Grifoni, costituisce una tappa significativa di un percorso accompagnato da un crescente interesse da parte di un pubblico sempre più numeroso, che ci ha ogni volta incoraggiato a perseverare con un consenso oltre le più rosee aspettative. È questa la spinta trainante insieme al sostegno delle Istituzioni, dalla Fondazione CRSM alla Diocesi fino al comune di San Miniato, ma anche di aziende private che credono nella valorizzazione delle eccellenze culturali: una forza e un incitamento tali da farci superare innumerevoli difficoltà e rinvigorire la nostra progettualità. Tutti sembrano aver compreso appieno la passione che ci anima, il desiderio di mantenere vivo il ricordo di quanti, da veri pionieri, ebbero il coraggio di pensare e realizzare un Teatro del Sacro, ma non confessionale, per il cui successo hanno impegnato e profuso le loro migliori energie, senza mai risparmiarsi. Abbiamo raccolto quel testimone, pur senza l’altezza di ingegno di uomini e intellettuali come Gazzini, Lotti e sacerdoti quali Don Micheletti e Don Ruggini, ma con l’onestà, l’umiltà e la serietà dell’impegno che non ci mancano, per tenere alto il prestigio di un’Istituzione che ha saputo, nel passato, raggiungere una fama più che nazionale, da recuperare e rinsaldare.

La Mostra su Dilvo Lotti ha visto l’apporto di tante forze interne al Dramma Popolare, ma anche di artigiani che, in maniera del tutto disinteressata, hanno lavorato per un progetto che li convinceva e li coinvolgeva perché pensato per rendere omaggio a un grande pittore, a un maestro dell’incisione, a uno storico e letterato, ma soprattutto a un uomo da tutti conosciuto, amato e rispettato, anche per il suo profondo attaccamento alla città di San Miniato e alla tutela del suo vasto patrimonio artistico. Ha tracciato di Lui un profilo puntuale ed esaustivo il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, Antonio Guicciardini Salini, nella veste di esperto d’arte, senza dimenticare il ruolo insostituibile di Dilvo Lotti nel Dramma Popolare, per il quale ha curato i primi allestimenti scenici degli spettacoli, per poi dedicarsi alle incisioni dei Manifesti, sulle quali si è prevalentemente incentrata la Mostra che vuole onorarlo, e con un particolare sguardo al legame indissolubile di Lotti con la moglie Giuseppina, presente all’iniziativa. Il taglio del nastro per mano del Presidente della Fondazione CRSM Antonio Guicciardini Salini, del Sindaco Vittorio Gabbanini e di Giuseppina Lotti, ha permesso ai numerosissimi partecipanti di visitare le tre sale in cui si articola la Mostra, centrata sul tema del Teatro e del ruolo svolto da Dilvo Lotti, forse l’iniziativa di cui andiamo più fieri e che ci auguriamo sia solo una tappa di un cammino costellato di nuove e coinvolgenti proposte che vedano San Miniato come città della cultura e del teatro con un ruolo di primo piano del Dramma Popolare, ma soprattutto della gente di cui esso è significativo interlocutore.

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