CERRETO GUIDI - È stato presentato lo scorso 26 gennaio, al carcere di Volterra, nel corso di una "cena galeotta", il libro che don Donato Agostinelli ha scritto insieme a Giampaolo Grassi, "Dondò", dal diminutivo con cui gli amici si rivolgono al parroco di Cerreto. Arrivato al suo 60° compleanno, don Donato ha voluto festeggiare così la ricorrenza, raccontando e raccogliendo le testimonianze di una vita in un libro il cui ricavato sarà destinato alla costruzione di una piccola chiesa in Burkina Faso. Un modo per ringraziare, scrive don Donato, "tutti coloro che ho incontrato nella vita, che mi sono stati di sostegno e che, con la loro calorosa vicinanza, hanno reso più bello il mio percorso".
Come location per la cena del compleanno don Agostinelli ha scelto una delle "cene galeotte" che la direttrice del carcere di Volterra, Maria Grazia Giampiccolo, da anni organizza all’interno della casa circondariale: i detenuti preparano da mangiare e il ricavato va in beneficenza. Con questa scelta, don Donato ha ribadito la sua volontà di stare vicino agli ultimi, ai quali, specialmente attraverso il Movimento Shalom - di cui è uno dei fondatori - ha dedicato le sue migliori energie. Alla cena ha voluto essere presente il vescovo Andrea, che ha consegnato al festeggiato una targa ricordo.
Le pagine di "Dondò" raccolgono una grande quantità di aneddoti, foto e testimonianze che tracciano il profilo di un prete "sui generis". La passione per la bicicletta, per la musica, per gli animali, la predilezione della tuta da lavoro rispetto all’abito talare… Ma nel libro ci sono soprattutto i racconti degli incontri, come quello fondamentale con madre Teresa di Calcutta, che suggerì ai fondatori del Movimento Shalom di occuparsi dei "poveri più poveri", spingendoli così a guardare al "Paese più povero in assoluto, il Burkina Faso". Gli incontri con papa Francesco, del quale don Donato è stato per una notte, senza saperlo, vicino di camera. I viaggi sui monti Nuba con voli non autorizzati, le esperienze nella ex Jugoslavia in guerra e i tanti interventi dell’angelo custode nelle situazioni, anche ordinarie, in cui lo spericolato sacerdote si è trovato a correre dei seri rischi. L’introduzione è affidata al vecchio amico don Andrea Cristiani, che racconta l’impegno umanitario e la devozione mariana che li lega.
All’indomani della cena galeotta, i festeggiamenti per don Donato sono proseguiti in parrocchia a Cerreto Guidi. Nella Messa delle 11 i fedeli si sono stretti intorno al parroco, il quale ha ricordato nella preghiera Martina Mariotti, la bambina di cinque anni la cui morte improvvisa, lo scorso 24 gennaio, a colpito la comunità di Cerreto.
Al pranzo in famiglia presso la "palazzina dei cacciatori" hanno partecipato 250 persone. Don Donato ha salutati tutti, passando fra i tavoli e autografando decine di copie del suo libro fresco di stampa.