CAPANNE / MARTI - Verso la chiusura di questo Anno Giubilare 2017/18, concesso alla nostra Chiesa di San Giuseppe a Capanne dalla Congregazione romana, nel sessantesimo anniversario della sua elevazione a parrocchia, dopo molteplici occasioni in cui è stato possibile lucrare l’indulgenza plenaria, anche il 13 maggio scorso, anniversario della prima apparizione di Fatima, è stata, per noi, una data giubilare.
Questa giornata, già segnata dalla grazia dell’indulgenza, è stata ancora più solenne per l’arrivo in Parrocchia delle reliquie dei Santi pastorelli di Fatima, giunte qui da San Miniato dove la sera precedente, in Cattedrale, il nostro Vescovo Andrea aveva consacrato al Cuore Immacolato di Maria la nostra Diocesi.
In un’unica piccola teca sono contenute le reliquie di Francesco e Giacinta, i due pastorelli morti in tenera età. Alle ore 16,30 c’è stata l’accoglienza delle reliquie, quindi nel tempo seguente fino alle 18, orario della Santa Messa, si sono succedute preghiere, Rosario e confessioni con la presenza dei Servi del Cuore Immacolato di Maria, p. Riccardo Saccomanno di Cerretti e p. Cesare Cuomo del Santuario di Pancole e un giorno sono state presenti le suore del ramo femminile di questa stessa famiglia religiosa.
Una solenne e affollatissima celebrazione presieduta dal Vescovo di Livorno, mons. Simone Giusti, dal vicario generale della nostra diocesi, mons. Morello Morelli, con la partecipazione del nostro parroco don Fabrizio e gli altri parroci dell’Unità Pastorale, ha praticamente dato inizio ad una missione mariana che si è protratta per tre interi giorni, poi a Marti, offrendo a molti la possibilità di confessarsi, di pregare e meditare. Nei giorni seguenti, dal giovedì pomeriggio fino alla domenica, le reliquie sono state trasferite nella Parrocchia di Santa Maria Novella a Marti, con uno stesso programma, e alla sera del giovedì abbiamo adorato il SS. Sacramento. Nell’intenso programma di questi giorni, anche i bambini delle scuole medie ed elementari hanno avuto dei momenti a loro dedicati.
Nella celebrazione della Messa di domenica 13 Maggio, il Vescovo Giusti, durante l’omelia ha presentato la figura di Maria come nostro grande aiuto nel cammino della salvezza: «Maria è la madre della Chiesa e di tutti gli uomini a lei affidati da Gesù Crocifisso sul Calvario. Come vera mamma, instancabile, ha accompagnato l’umanità attraverso il tempo, con numerose apparizioni fin dai primi secoli della nascita della Chiesa».
La solenne liturgia si è svolta con l’accompagnamento del coro parrocchiale e con l’assistenza di un folto gruppo di ministranti, e l’uno e gli altri hanno ricevuto i complimenti del presule labronico. Al termine della Messa c’è stato il momento suggestivo del rito della Consacrazione della nostra parrocchia al Cuore Immacolato di Maria: «Ci consacriamo al tuo Cuore immacolato, accetta o Madre e Regina la nostra Consacrazione e aiutaci, con la Tua preghiera, ad esserle fedeli». Quindi l’assemblea si è sciolta mentre il clero, servito dal solito gruppo di brave cuoche ha potuto gustare un’ottima cena.
A chiusura di queste giornate di serenità e grazia, c’è stata la conferenza di mercoledì 16 maggio per entrambe le parrocchie, tenuta da padre Cesare Cuomo sul tema «Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria». Padre Cuomo ha raccontato come a Fatima, Maria parli del suo Cuore Immacolato già nella seconda apparizione, e che «il cuore nella visione cristiana, secondo il Magistero della Chiesa, raggiunge la sua completezza quando riunisce in sé volontà, temperamento, ragione, intelletto e sensibilità. Maria riunisce in sé questa unità e quindi ha la completezza del cuore perché è pura e perciò vede Dio. I tre pastorelli vengono avvolti dalla luce che emana dalle mani di Maria e in virtù della loro purezza hanno potuto raggiungere la completezza del cuore. Grazie a questa esperienza, Francesco e Giacinta saranno capaci di accettare in termini eroici la sofferenza, provando addirittura "conforto" da essa, in quanto vi riconosceranno una misteriosa sorgente di salvezza per le anime dei poveri peccatori». Il sacerdote immacolatino ha poi proseguito: «Maria ci vuole sotto la sua protezione perché l’uomo è imperfetto e solo il suo influsso materno può costruire l’unità del nostro cuore. Il demonio al contrario mira a corrompere l’uomo, per portarlo piano piano verso la perdizione. In questo comabattimento spirituale non bisogna però mai dubitare dell’aiuto della Vergine. Maria è madre provvida e premurosa, nelle nostre difficoltà e sofferenze ci prende sempre per mano e ci guida alla vittoria sul male. È lei lo strumento scelto da Dio, per trionfare nel mondo».
A conclusione del suo intervento, p. Cesare ha rammentato alcuni eventi storici misteriosamente e profondamente legati alle apparizioni di Fatima, tra cui l’attentato a Giovanni Paolo II del 1981, la scongiura della Terza guerra mondiale nel 1984 e il crollo del Muro di Berlino nell’89. Una trama lucente e provvidenziale, che ha salvato l’umanità dall’apocalisse nucleare.