Il recente pellegrinaggio diocesano in Terra Santa è stato per me una splendida occasione per visitare i luoghi ove il Verbo si è incarnato, ha annunciato il Regno di Dio e si è offerto in Croce a Dio Padre per la Redenzione dell’uomo. Si è trattato di una esperienza importante, che mi ha permesso di "toccare" non solo il Santo Sepolcro, ma, fra l’altro, anche la riva del lago di Tiberiade, la casa di S. Pietro a Cafarnao e il Monte Tabor: vedere e pregare dove il Cristo Gesù ha vissuto, predicato, compiuto miracoli, operato guarigioni e ha scacciato demòni sfiora l’anima e inserisce letteralmente nel Vangelo.
Significative sono state la permanenza nella grotta della Annunciazione a Nazareth, dove il "sì" di Maria Santissima ha dato corso al disegno divino di salvezza, e la S. Messa con la successiva veglia di preghiera nella grotta della Natività a Betlemme. Il pellegrinaggio è sempre stato motivo di confronto per tutti i pellegrini, di diverse età, sensibilità e formazione: aspetto, questo, che ha certamente contribuito ad arricchire la condivisione delle varie esperienze e la reciproca convivenza. Auspico che per ogni partecipante questo viaggio diventi occasione di approfondimento e di riflessione sul proprio personale rapporto con il Signore e con la Tradizione e il Magistero della Sua Chiesa; e che il diffuso entusiasmo, dono di Dio, favorisca poi una intensa e sempre più costante vita sacramentale e comunitaria; anche con e all’interno dei movimenti frequentati da alcuni ragazzi. Affido i giorni trascorsi insieme alla Madre di Dio; a quelle stesse mani purissime alle quali Dio ha affidato Suo Figlio e Signore nostro Gesù Cristo. «Infatti, quando la Chiesa "penetra più profondamente nell’altissimo mistero dell’incarnazione", pensa alla Madre di Cristo con profonda venerazione e pietà. Maria appartiene indissolubilmente al mistero di Cristo, ed appartiene anche al mistero della Chiesa sin dall’inizio, sin dal giorno della sua nascita … e appunto questa viva partecipazione alla fede di Maria decide della sua speciale presenza nel pellegrinaggio della Chiesa, quale nuovo popolo di Dio su tutta la terra» (S. Giovanni Paolo II, Redemptoris Mater, Enc., II, 27); e «un cristiano senza la Madonna è orfano. Anche un cristiano senza Chiesa è un orfano. Un cristiano ha bisogno di queste due donne, due donne madri, due donne vergini: La Chiesa e la Madonna» (Papa Francesco, Saluto ai giovani della Diocesi di Roma in ricerca vocazionale, 28 giugno 2014).