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DALLA DIOCESI - Il dibattito sul diritto all’obiezione di coscienza sembra non conoscere tempo e luogo, ne sono un esempio gli ultimi avvenimenti che si sono rapidamente succeduti in questi giorni: la discussione parlamentare sulle DAT (dichiarazioni anticipate di trattamento) e, indirettamente, sul ruolo del medico, il concorso al San Camillo di Roma riservato esclusivamente a medici non obiettori e l’uscita dell’ultimo film di Mel Gibson «La battaglia di Hacksaw Ridge» che narra la storia di Desmond Doss, giovane obiettore di coscienza medaglia d’onore per il suo operato durante la seconda guerra mondiale. Nonostante l’attualità della discussione l’opinione pubblica tende sempre più spesso a identificare la coscienza con il libero arbitrio, tendenza che, purtroppo, non risparmia neanche coloro che professano la fede cattolica. La Chiesa attraverso il suo magistero è invece molto chiara sul ruolo che la coscienza riveste nell’agire del credente. Come afferma san Tommaso d’Aquino la coscienza «altro non è che la luce dell’intelligenza infusa in noi da Dio. Grazie ad essa conosciamo ciò che si deve compiere e ciò che si deve evitare. Questa luce, o questa legge, Dio l’ha donata alla creazione». È nell’intimità della coscienza che conosciamo la legge naturale ossia quella legge scritta nel cuore di ogni uomo che gli permette di distinguere il bene dal male indipendentemente dalla sua estrazione sociale, religiosa o culturale.
Leggi tutto...SAN ROMANO - Numeri ancora in aumento e famiglie sempre più bisognose di aiuto: questi i primi segnali che emergono dal rapporto del Consultorio familiare «A. Giani» che illustra i dati dello scorso anno.
«Gli accessi ai servizi nell’anno trascorso registrano numeri ancora in aumento degli utenti che hanno richiesto aiuto al Consultorio ed hanno poi deciso di intraprendere un percorso di consulenza – dicono in una nota Sandro Spagli e Giusy Donadio, rispettivamente presidente e coordinatrice del servizio –».
Sono sempre le donne più degli uomini a chiedere aiuto (circa 2/3 del totale), mentre la fascia d’età che manifesta le maggiori crisi è sempre quella della piena maturità (dai 40 ai 50 anni).
«In leggero aumento anche i casi di consulenze di coppia – si legge nella nota – dove entrambi i coniugi in crisi si coinvolgono in un percorso di aiuto, in particolare là dove ci sono figli. In quest’ottica il Consultorio vuole favorire un approccio di aiuto più «sistemico» e per questo continua a promuovere percorsi di genitorialità, a cui partecipano i genitori che vivono delle difficoltà sul piano educativo, e percorsi di mediazione familiare rivolti direttamente alle coppie che devono intraprendere o stanno attraversando un percorso di separazione; e per i figli è possibile usufruire dei Gruppi di Parola: un percorso di gruppo, a numero chiuso, rivolto in particolare ai bambini e ragazzi dai 6 ai 15 anni che vivono o hanno vissuto la separazione dei propri genitori».
DALLA DIOCESI - La decisione della Regione Lazio di bandire una selezione di medici «abortisti» per le corsie dell’ospedale San Camillo ha riproposto il tema della legge 194/79 sull’interruzione volontaria di gravidanza.
Un fatto grave, discriminatorio, che mette in discussione l’isituto dell’obiezione di coscienza. Ne abbiamo parlato con il dottor Giovanni Belcari, giovane medico del 118 che lavora nel territorio diocesano.
Come medico cattolico, cosa pensa del caso “San Camillo”?
Il caso San Camillo rappresenta uno scandalo sotto ogni profilo: legale, sanitario, sociale. Scandalo sociale, perchè ci fa capire a quale livello la Salute amministrata da direttori sanitari di nomina politica sia arrivata: il concorso è stato proposto da un direttore sanitario nominato da una amministrazione regionale, concorso reinoltrato alla stessa regione, che lo ha poi approvato. Schema perfetto, per farci capire lo stato di stretta dipendenza tra salute e politica.
Scandalo sanitario perchè si fa un concorso aperto solo a non obiettori, invocando una presunta «emergenza abortiva», in un Paese in cui ogni anno ci sono più decessi che nascite, e nel quale ogni anno ci sono 100.000 aborti. Il direttore generale del San Camillo farebbe bene a studiare i dati ISTAT sugli aborti in Italia e a dirci quanti aborti vengano effettuati in Lazio e nella sua azienda in particolare prima di propinarci tali stupidaggini.
Da un punto di vista legale lo stesso direttore generale, e la Regione che lo ha appoggiato, hanno commesso una disciminazione impossibile da tollerare, un vero e proprio obbrobrio medico legale: pensate a cosa sarebbe successo se il concorso avesse previsto posti solo per «obiettori di coscienza»! Bene ha fatto l’Ordine dei medici locale a contrapporvisi in toto: la Legge si rispetta sempre, non lo si fa solo quando conviene. La 194 prevede l’obiezione di coscienza. In uno stato di diritto le leggi si rispettano in toto. Non nella percentuale in cui la propria percezione individuale, o il proprio partito, ci suggerisce. E la legge si rispetta anche se si è un direttore generale di un ospedale, specie se si è un Presidente di regione. La Legge è uguale per tutti.
Qual è il ruolo della coscienza nella sua professione?
La coscienza nella professione medica è tutto. È la luce che illumina la conoscenza. A tutti gli attacchi, specie di chi oggi vorrebbe il medico come mero esecutore, e latore di un sapere esclusivamente tecnico, ricordo che al medico, dal Quarto secolo avanti Cristo, si insegna ad operare in “scienza e coscienza”. Se qualcuno con una tessera di partito oggi si illude di trasformare secoli di tradizione, insegnamenti, etica medica, togliendo l’anima stessa all’opera di un medico, resterà deluso.
Leggi tutto...DALLA DIOCESI - Continua il gradimento per l’iniziativa de La Domenica «Scatti di vita». Arrivano da tutta la diocesi le foto dei momenti di vita diocesana del secolo scorso. Gli spaccati che emergono dalla raccolta del materiale parlano di una chiesa di San Miniato molto attiva e vitale, in un mondo diverso da quello di oggi, anche se distante pochi lustri. Questa settimana pubblichiamo una foto risalente a fine anni ’80 che ritrae un gruppo di sacerdoti molto consociuti.
Da sinistra a destra: Amulio Allegri, Ermindo Ciaponi, Idilio Lazzeri, Luciano Rita, Primo Corsi, Vasco Simoncini, Otello Morelli, Aurelio Veracini, Amedeo Deri, Piero D’Ulivo, Ostilio Marzocchi.
SAN MINIATO - Iniziativa dell’Ucid a Palazzo Grifoni. Il prossimo 10 marzo, a partire dalle 18, l’Unione cattolici imprenditori e dirigenti ospiterà l’economista Ettore Gotti Tedeschi.
Tedeschi si è occupato di strategia industriale e finanziaria (con Metra-Sema a Parigi dal 1973 al 1980 e, dal 1980 al 1984, con McKinsey a Milano e Londra); dal 1985 ha cominciato ad occuparsi di finanza: divenne banchiere d’affari per la finanziaria Procomin di Imi-Bnl, per poi passare alla merchant bank Sige (gruppo Imi).
Dal 1996 al 2006 è stato docente di Strategia finanziaria all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, poi di Etica economica all’Università di Torino. Oggi insegna Etica della finanza all’Università Cattolica di Milano, ed è editorialista de l’Osservatore Romano e del Sole 24 Ore.
Nel 2008 venne chiamato dal cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone ad occuparsi della gestione finanziaria del Governatorato della Città del Vaticano. Ha inoltre contribuito alla stesura dell’enciclica Caritas in veritate di Papa Benedetto XVI.
Il 23 settembre 2009 fu nominato presidente dell’Istituto per le Opere di Religione avviando importanti riforme per la trasparenza.