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VALDEGOLA - Il nostro circolo si è costituito in associazione culturale il 30 aprile 2016, ma già dalla fine dell’anno precedente operava, in via sperimentale, nella parrocchia della Valdegola. Il nome Circolo “La Croce” rimanda chiaramente al movimento nato intorno al quotidiano di Mario Adinolfi nei mesi in cui era in discussione la legge sulle unioni civili. La nostra associazione però ha mantenuto una certa autonomia rispetto alla rete dei Circoli omonimi diffusi in tutta Italia.
La nostra attività ha preso avvio da una tempesta d’idee. I soci hanno segnalato liberamente i temi che avrebbero voluto discutere e approfondire insieme. E’ emerso così l’interesse intorno a cinque grandi nuclei tematici: la famiglia, l’educazione dei giovani, la dignità della persona umana, la guerra santa e il jihad, l’interpretazione della Bibbia. Il 2016 è stato un anno ricco di eventi e di stimoli che ci hanno portato ad affrontare molte di queste tematiche, facendo sempre attenzione alla verifica delle fonti, mantenendo un saldo ancoraggio all’insegnamento della Chiesa, facilitando l’accesso a testi, film e notizie normalmente difficili da reperire perché esclusi dai grandi circuiti di distribuzione e informazione.
Alcuni soci hanno letto e commentato libri di storia, romanzi, testi scientifici, ognuno secondo le proprie inclinazioni e competenze, contribuendo all’arricchimento umano e culturale di tutti. Non è mancata poi l’attenzione alle problematiche del territorio, con l’apertura di un dialogo con l’associazionismo e gli amministratori locali sui temi della tossicodipendenza e del disagio giovanile.
DALLA DIOCESI - In questa penultima settimana prima dell’assemblea diocesana di AC offriamo un riflessione sull’esperienza associativa degli adulti.
Innanzitutto il laico di AC è un adulto nella fede. La vita secondo lo Spirito è il fondamento di quello che si vuole essere come cristiani, tanto più come laici, ancor di più come laici di AC. Dobbiamo coltivare intensamente questa dimensione della nostra vita, del nostro servizio alla Chiesa e al mondo.
L’esperienza che in qualche modo ci caratterizza è quella di darsi una "regola" di vita spirituale, fatta di cose semplici, a misura di ciascuno. Sembrerebbe una contraddizione che un laico abbia una "regola". Ma c’è un’unica ragione che ci fa dire che vale la pena darsi una "regola": la complessità del tempo che stiamo vivendo, lo schiacciamento che subiamo nell’accelerazione che la vita spesso ci impone, richiedono una capacità di fare sintesi, di andare all’essenziale e a darci del tempo, tempo per lo Spirito. Queste sono le ragioni di una "regola" di vita spirituale per il laico di AC.
DALLA DIOCESI - Il prossimo 11 febbraio si celebra la XXV edizione della Giornata del Malato, che anche quest’anno ricorda tutti coloro che stanno vivendo un momento di malattia e di difficoltà. Quest’anno l’appuntamento è al santuario di San Romano, a partire dalle 15,30, con la presenza del Vescovo Andrea. Tutti i parroci sono invitati ad accompagnare i loro infermi a questo momento di preghiera e di condivisione.
«Bernadette, dopo essere stata alla Grotta, grazie alla preghiera trasforma la sua fragilità in sostegno per gli altri, grazie all’amore diventa capace di arricchire il suo prossimo e, soprattutto, offre la sua vita per la salvezza dell’umanità – ha scritto il Santo Padre nel messaggio per la giornata di quest’anno –. Il fatto che la Bella Signora le chieda di pregare per i peccatori, ci ricorda che gli infermi, i sofferenti, non portano in sé solamente il desiderio di guarire, ma anche quello di vivere cristianamente la propria vita, arrivando a donarla come autentici discepoli missionari di Cristo. A Bernadette Maria dona la vocazione di servire i malati e la chiama ad essere Suora della Carità, una missione che lei esprime in una misura così alta da diventare modello a cui ogni operatore sanitario può fare riferimento. Chiediamo dunque all’Immacolata Concezione la grazia di saperci sempre relazionare al malato come ad una persona che, certamente, ha bisogno di aiuto, a volta anche per le cose più elementari, ma che porta in sé il suo dono da condividere con gli altri».
FAUGLIA - È entrato nella fase finale il progetto «Sanità opportunità», finanziato dalla Regione Toscana, e promosso dall’Istituto E. Santoni di Pisa, dalla Fondazione “Madonna del soccorso”di Fauglia in collaborazione con la Coop. Sociale Paim di Cascina, la RSA Villa S. Caterina del Calambrone e la Bioagrifood di Pontedera (Pi) oltrechè sostenuto da numerosi soggetti istituzionali e non quali l’Amministrazione Comunale di Fauglia e Castelfranco di sotto, la Cisl di Pisa ed altri ancora.
I ragazzi delle classi quinte dell’indirizzo servizi socio-sanitari dell’Istituto E. Santoni, dopo un periodo di formazione ricevuta in classe ad opera del personale della Fondazione «Madonna del soccorso» ONLUS, sono stati presenti nelle strutture socio-sanitarie della medesima Fondazione per svolgere attività di alternanza Scuola-lavoro al servizio dei nonni con grande impegno e capacità. Durante tale attività hanno avuto occasione di incontrare anche il Sindaco di Fauglia, altre realtà associative ed il Vescovo della nostra Diocesi Mons. Andrea Migliavacca il 24 Gennaio insieme a mons. Morello Morelli anche Presidente della Fondazione «Madonna del soccorso» di Fauglia.
DALLA DIOCESI - Successo per l’iniziativa «Scatti della memoria» promossa dal nostro Ufficio Comunicazioni sociali e cultura. In redazione hanno cominciato ad arrivare numerose fotografie che narrano la storia di particolari settori della nostra Diocesi. L’ideale sarebbe che il contributo del maggior numero possibile di persone e istituzioni portasse ad avere un quadro più ampio e dettagliato della storia quotidiana della nostra Diocesi. Fra gli scatti ricevuti, ci piace pubblicarne uno proveniente dall’archivio della Fondazione Madonna del Soccorso Onlus che ritrae l’incontro tra l’allora Vescovo sanminiatese mons. Edoardo Ricci e SantaTeresa di Calcutta, avvenuto a Perignano nel 1990.
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