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SAN MINIATO - Tempo di rinnovamento per gli organi consultivi del vescovo e della diocesi di San Miniato.
Nei giorni scorsi infatti si sono tenute le elezioni del nuovo consiglio presbiterale, che è così composto:
Mons. Morello Morelli (Vicario Generale), consiglio di presidenza; Mons. Idilio Lazzeri (Delegato per la vita consacrata); Mons. Andrea Cristiani (Delegato vescovile per Fucecchio); Don Mario Brotini (Vic. Episcopale); Don Fabrizio Orsini (Vic. Foraneo); Don Angiolo Falchi (Vic. Foraneo) Mons. Romano Maltinti (Vic. Foraneo);Don Sunil Thottathussery (Vic. Foraneo); Don Roberto Pacini (Coord. Uffici Pastorali), consiglio di presidenza; Don Francesco Ricciarelli (I Vicariato), segretario; Don Francesco Zucchelli (I Vicariato), consiglio di presidenza; Don Anthony Padassery (II Vicariato); Don Roberto Malizia (II Vicariato); Don Raimondo Gueli (III Vicariato); Don Bruno Meini (III Vicariato); Don Pier Luigi Polidori (IV Vicariato); Don Stanislas Ngendakumana (IV Vicariato); Mons. Luciano Niccolai (Capitolo); Padre Valentino Benedetto Ghiglia ofm (Religiosi); consiglio di presidenza; Don Tommaso Botti (Nomina vescovile); Don Simone Meini (Nomina vescovile); Don Armando Zappolini (Nomina vescovile).
Il consiglio presbiterale è «l’organismo che esprime in forma istituzionalizzata la comunione e la corresponsabilità dei presbiteri con il vescovo nel compito di governare». Più semplicemente, il Consiglio presbiterale è chiamato a facilitare il dialogo tra il vescovo e i suoi preti e ad accrescere la fraternità tra il clero. Inoltre esprime la partecipazione dei preti al governo pastorale del vescovo, contribuendo – attraverso il “consigliare” – all’elaborazione delle decisioni riguardanti la vita e la missione di una Diocesi. Deve “dare consigli al vescovo”, cosicché egli sia aiutato a prendere decisioni più adeguate nelle diverse questioni pastorali. L’ambito di competenza del Consiglio presbiterale non è limitato a un settore, ma abbraccia tutta la vita della Diocesi.
In questi giorni inoltre è stato rinnovato il Collegio dei consultori, ovvero l’organo consultivo collegiale del vescovo che lo coadiuva sui più importanti problemi della Diocesi, formato da un gruppo di sacerdoti (da 6 a 12) membri del Consiglio Presbiterale in carica. Ecco la composizione del nuovo collegio dei consultori: Mons. Morello Morelli; Mons. Idilio Lazzeri; Don Mario Brotini; Don Fabrizio Orsini; Don Angiolo Falchi; Mons. Romano Maltinti; Don Sunil Thottathussery; Don Francesco Zucchelli.
DALLA DIOCESI - ll dossier intitolato «Una dura storia di cuoio» pubblicato ormai quasi un anno fa dal Centro Nuovo Modello di Sviluppo di Vecchiano, nell’ambito di un progetto europeo intitolato Change Your Shoes che finanziava la verifica delle condizioni di lavoro nelle filiere del cuoio e della pelle, continua a suscitare polemiche anche nel 2017. Tralasciando quelle dovute all’interrogazione parlamentare che ha riportato in auge il rapporto e alle recenti prese di posizione degli amministratori del territorio (una volta tanto, uniti), lo studio ha avuto almeno il merito di riportare al centro del dibattito politico la questione del lavoro. Sappiamo bene quanto nel corso degli anni gli imprenditori del comprensorio abbiano lavorato sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, sulla riduzione dei rischi per i propri dipendenti, sulla formazione degli stessi finalizzata a ridurre al minimo la possibilità di infortuni, sugli investimenti nel controllo delle emissioni nocive e degli agenti inquinanti e nel tentativo di rendere meno dannosa possibile un’attività che, per la natura stessa dei suoi processi produttivi, ha un forte impatto ambientale. Inoltre, gli ultimi anni hanno visto evidentemente un cambiamento nella composizione della forza lavoro: l’arrivo di molti immigrati ha cambiato il volto delle maestranze che hanno anche sopperito alle necessità di manodopera che le aziende del comprensorio avevano.
Leggi tutto...DALLA DIOCESI - La giornata mondiale del malato è stata istituita nel 1992 per volere di san Giovanni Paolo II, papa. Con la lettera del 13 maggio, memoria mariana per eccellenza, il Santo Padre aveva istituito formalmente questo annuale incontro di riflessione invitando tutte le diocesi del mondo a fermarsi per un "momento forte di preghiera, di condivisione, di offerta della sofferenza" (cfr. Lettera del Santo Padre al Cardinale F. Angelini sull’istituzione della giornata mondiale del malato, n.3). La data scelta non è per niente casuale, come d’altra parte mai sono casuali le date che i pontefici scelgono per la pubblicazione di Lettere ed Encicliche. L’11 febbraio infatti si ricorda la memoria liturgica della Beata Vergine Maria di Lourdes, e, sempre in quella data il Papa aveva pubblicato la lettera Salvifici Doloris (11 febbraio 1984) per istituire una speciale commissione pontificia appositamente dedita al mondo della sofferenza e della pastorale sanitaria. A capo della commissione, che poi sarebbe diventata dicastero pontificio, monsignor Fiorenzo Angelini, per molti anni alla guida della pastorale sanitaria della Diocesi di Roma. Il Cardinale non esitava a definire gli ospedali e le case di cura «il più grande terreno di evangelizzazione», se guardiamo al numero dei degenti ospedalieri e dei ricoverati che ogni giorno affrontano la sofferenza, e per questo sono in particolare comunione con Cristo. Anche nella nostra Diocesi la Giornata internazionale fu prontamente messa al centro della pastorale sotto l’episcopato di mons. Ricci e la collaborazione delle associazioni variamente dedite alla cura degli altri, in particolar modo dei degenti. Il fondamento teologico di questa giornata sta tutto nella stessa vita di Cristo tramandata dalle Scritture: sull’esempio di Gesù, medico delle anime e del corpo, la Chiesa ha visto come parte integrante della sua missione l’attenzione alle sofferenze, in tutte le sue forme. Per questa ragione il popolo cristiano, e anche la nostra Diocesi da oltre vent’anni, si ferma a riflettere sul tema della sofferenza, coinvolgendo religiosi e laici, operatori sanitari e volontari del terzo settore.
DALLA DIOCESI - La giornata mondiale del malato è stata istituita nel 1992 per volere di san Giovanni Paolo II, papa. Con la lettera del 13 maggio, memoria mariana per eccellenza, il Santo Padre aveva istituito formalmente questo annuale incontro di riflessione invitando tutte le diocesi del mondo a fermarsi per un "momento forte di preghiera, di condivisione, di offerta della sofferenza" (cfr. Lettera del Santo Padre al Cardinale F. Angelini sull’istituzione della giornata mondiale del malato, n.3). La data scelta non è per niente casuale, come d’altra parte mai sono casuali le date che i pontefici scelgono per la pubblicazione di Lettere ed Encicliche. L’11 febbraio infatti si ricorda la memoria liturgica della Beata Vergine Maria di Lourdes, e, sempre in quella data il Papa aveva pubblicato la lettera Salvifici Doloris (11 febbraio 1984) per istituire una speciale commissione pontificia appositamente dedita al mondo della sofferenza e della pastorale sanitaria.
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