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SAN MINIATO - Venerdì 22 gennaio presso la sede dell’Accademia degli Euteleti a Palazzo Migliorati il direttivo dell’antica istituzione culturale cittadina ha accolto il vescovo Andrea Migliavacca per la consegna del diploma di socio onorario. Una tradizione che continua – era successo anche con il vescovo Tardelli – e che vuole ricordare degnamente il contributo che i vescovi hanno dato alla fondazione della prima accademia cittadina, quella creata nel 1644 da mons. Strozzi con il nome di «Accademia degli Affidati» e quella «rifondata» da mons. Torello Pierazzi agli inizi dell’Ottocento. In un clima informale il presidente dell’Accademia Saverio Mecca ha accolto il vescovo Andrea con un breve discorso di saluto per poi passare alla consegna della pergamena di ammissione a socio.
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DALLA DIOCESI - Accompagnato da molte polemiche il 30 gennaio si svolgerà il Family Day al Circo Massimo di Roma con una partecipazione massiccia delle famiglie italiane che dicono no al ddl Cirinnà, attualmente in discussione in Parlamento. Una grande manifestazione di piazza che vuole riaffermare ancora una volta la centralità antropologica della famiglia. Anche dalla diocesi di San Miniato sono partiti alcuni pullman di manifestanti.
Una grande festa per la democrazia che vede nello svolgersi di eventi di piazza uno dei momenti più importanti per la partecipazione civile dei cittadini. Un bel momento di libertà a fronte dei numerosi attacchi che chiunque abbia avuto l’ardire di appoggiare la manifestazione ha dovuto subire su giornali, televisioni e social network. Attacchi che si sono rivelati spesso illiberali e inteolleranti
DALLA DIOCESI - Del sacerdote diocesano Francesco Melani il passare inesorabile degli anni ha rimosso quasi la memoria. Ancora vivo, invece, il suo ricordo tra i parrocchiani più anziani di Santo Pietro Belvedere, dove don Melani – da non confondersi con un altro illustre prete, don Melani Angelo, nipote di don Francesco – ha passato quasi quarant’anni del suo ministero pastorale lasciando un ricordo vivo dell’impegno di sacerdote in Cristo. Molti ricordano quel parroco che si spostava con un piccolo cavallo tra i colli della parrocchia, per raggiungere anche le più lontane abitazioni, ma pochi sanno del suo impegno nel primo conflitto mondiale. Vogliamo parlarne oggi e ravvivare la memoria per il quarto appuntamento della rubrica “preti soldato”. Come abbiamo già altrove accennato, erano stati ben tredici i sacerdoti del clero diocesano ad essere chiamati alle armi con vari ruoli durante il primo conflitto. In questo elenco, un rapporto ufficiale che la curia compilò nel 1916, compare anche il sacerdote nativo di Castelfranco di Sotto, nato da Giuseppe e Annunziata Caramelli il 9 dicembre dell’anno 1882. Egli aveva vestito giovanissimo, all’età di quattordici anni, l’abito ecclesiastico studiando nelle scuole locali di Castelfranco e quindi come alunno esterno del Seminario.
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