Anche quest’anno si è svolta la consueta Gita di fine anno dei ministranti, un premio che il nostro parroco fa a tutti i  Ministranti della nostra comunità che svolgono le attività all’interno della  nostra comunità parrocchiale, quest’anno insieme anche alla parrocchia di  Marti.  Domenica 11 Maggio alle 5,00 del mattino in pullman , con gli "Altar  Boys" siamo partiti tutti alla volta del Lago Maggiore con 58 persone  e una famiglia che è partita il sabato con una macchina. Verso le 10,30, come da programma, siamo giunti all’Eremo di Leggiuno un bellissimo  Monastero  aggrappato al lago Maggiore,  dove  Don Fabrizio alle 11,00   a concelebrato la S.Messa. Come da programma, terminata la messa,  ad attenderci c’era il traghetto che ci ha portato all’Isola del Pescatore dove abbiamo pranzato al sacco, e poi grazie anche a Vera abbiamo gustato anche dei buoni liquori dessert.  Giro dell’isola  e poi al pomeriggio ci siamo diretti  all’Isola Madre  dove , con una Guida abbiamo visitato la Villa dei  Borromeo con i curatissimi giardini e gli splendidi pavoni che per la gioia di tutti hanno esibito le loro magnifiche code.  Alle 17,00 siamo tornati  verso il pullman che ci attendeva  per ripartire alla volta delle nostre case. Nonostante la stanchezza avevamo ancora la forza di ridere e scherzare così guidati dal nostro Seminarista  Simone i ragazzi e gli adulti si sono cimentati in gare canore , con don Fabrizio vincitore anche se Roberto non era tanto d’accordo. La giornata, pur nella fatica degli orari , si è svolta nel migliore dei modi  con la gioia e serenità di tutti. Un ringraziamento a Simone Gronchi, uno di noi genitori, che ha organizzato così bene la gita, alla nostra fotografa Linda di Marti e Simone il seminarista che ha saputo intrattenere i nostri ragazzi molto bene. Poi ad Alessandra per la sua preziosa collaborazione e a Don Fabrizio per il suo starci sempre accanto. Un grande ringraziamento sopratutto al Signore che ci ha fatto vivere una giornata bellissima , all’insegna dell’amicizia,della fraternità e della fede.

Giovedì 15 Maggio presso la Chiesa di Santa Cristina in Santa Croce, in occasione del decennale del suo episcopato, il vescovo Fausto ha voluto pregare insieme ai giovani della sua diocesi.
Una tranquilla serata di Maggio a conclusione del ciclo di meditazioni sull’Amore e sulle relazioni umane, ha fatto da cornice all’evento. Il vescovo -nella sua meditazione- raccontava brevemente la storia della sua vocazione e della bellezza del rinnovare il proprio sì al Signore ogni giorno.
Dire «Ti amo» significa principalmente lasciarsi amare, accogliere l’altro, fare spazio; come Maria all’annuncio dell’angelo, siamo inviati a dare il nostro sì incondizionato al Signore.
Per valutare la nostra disponibilità verso il Signore, ciascuno secondo i suoi doni e la sua specifica vocazione, siamo invitati a confrontarci con il brano (Gv 21, 15-17) : «Gesù disse a Simon Pietro: »Simone di Giovanni, mi ami tu più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti amo». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo: «Simone di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti amo». Gli disse: «Pasci le mie pecorelle». Gli disse per la terza volta: «Simone di Giovanni, mi ami?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi ami?, e gli disse: «Signore, tu sai tutto; tu sai che ti amo». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecorelle».
L’adorazione eucaristica, accompagnata da musica e canti, ha permesso a tutti i presenti di meditare quanto proposto nel cuore e di rivolgere le proprie intenzioni, preoccupazioni o riflessioni personali al Signore, realmente presente nell’Eucarestia.
Al termine della veglia le suore del monastero hanno rivolto al vescovo e ai giovani il loro ringraziamento per le belle occasioni di incontro e preghiera di questo anno auspicando per un crescendo futuro.
I prossimi incontri saranno sabato 24 Maggio con la festa giovani a Santa Croce sull’Arno alle 21,15 e il corso fidànzati/fidanzati tenuto dai frati di Assisi dal 13 al 15 Giugno.

festa unità pastorale galleno - Copia - Copia

Fare insieme agli altri la tua strada verso Lui»: questi versi riassumono la Festa dell'Unità Pastorale di Galleno - Pinete, Orentano, Querce, Staffoli e Villa Campanile. Il Santuario delle Cerbaie ha accolto una bellissima celebrazione comunitaria durante la quale le parole di Don Sergio hanno lasciato un segno indelebile: «Vogliamo ridare vita a questo luogo insieme, riscoprendolo e riscoprendo il nostro senso di comunità.

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Dieci anni fa, quando Mons. Fausto Tardelli fu nominato Vescovo della Diocesi di San Miniato, io avevo poco più di diciannove anni ed avevo cominciato da poco l’università.
Posso quindi dire che Mons. Tardelli ha accompagnato tutta la mia gioventù.
Sin dai primi vagiti del suo episcopato, vedemmo nel novello pastore della Diocesi la figura di un padre buono, di un pastore che con grinta ed un bel sorriso si accingeva a guidare, con pazienza e meticolosità, le nostre terre.

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Serra clubDomenica 11 maggio, nella 51^ Giornata Mondiale delle Vocazioni, si èsvolto a San Miniato il “Serra Day”: i soci serrani dei Club di Pontremoli, Massa Carrara, Pisa, Cascina Lucca, Prato e San Miniato si sono ritrovati, sotto la guida del Governatore del Distretto Toscana Nord-Sardegna, dott. Alberto Beati, nella “Cittàdella Rocca”, per approfondire il tema delle vocazioni e per trascorrere una giornata di vera amicizia e condivisione. Il programma èiniziato con i saluti della Presidente del Serra Club San Miniato, Silvia Campani Bastianelli, per proseguire con la relazione del Governatore Distrettuale, che ha letto la testimonianza di una giovane suora pisana, recentemente consacrata. Il Vicario Generale della Diocesi di San Miniato, Mons. Morello Morelli, cappellano del Serra sanminiatese, ha poi parlato ai presenti di “Vocazioni, testimonianza della Verità”, esaminando i modi in cui, a partire dall’Antico Testamento, la Bibbia presenta la chiamata del Signore e le diverse modalitàdi risposta delle figure bibliche di Abramo, Mosè, Isaia e Samuele, per concludere con la risposta per eccellenza, quella di Maria, che con il suo “fiat”permise la venuta nel mondo del Signore Gesù.

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