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S.MARIA A MONTE - Sono arrivati i rinforzi al gruppo dei ministranti della parrocchia di Santa Maria a Monte! Sono nove: dopo aver fatto la prima Comunione, hanno deciso di entrare più profondamente in amicizia con Gesù, scegliendo di servirLo ogni domenica vicino all'altare. Hanno seguito un breve corso di preparazione e sono stati accolti con grande gioia da Don Bruno, dai ministranti più grandi e da tutta la comunità con il solenne Rito della Vestizione domenica 6 Marzo. Anisia Morucci, Anna Fargione, Asia Verdolini, Anna Maria Basangeac ,Elia Gazzarrini, Fabio Camarlinghi, Mattia Faraoni, Valentina Faraoni e Serena Di Teo hanno promesso non solo di essere pronti e generosi a servire degnamente il Signore nelle celebrazioni liturgiche in chiesa, ma anche di essergli fedeli in casa, nella scuola e nel gioco: una condotta simile sarà sempre degna di questo loro servizio.
Come ormai è tradizione a Santa Maria a Monte, il numero dei ministranti si mantiene elevato: si supera quota 30 con età che va dai 10 ai 16 anni. Essi svolgono servizi indispensabili per tutta la comunità e per questo li ringraziamo. Don Bruno ama definire i ministranti dei piccoli angeli: come gli angeli in Cielo stanno intorno a Gesù per servirlo, così i ministranti fanno servizio intorno a Gesù disceso sull'altare nella S. Messa. Davvero lo sono questi ragazzi: che il loro spirito di servizio sia di esempio e resti viva la volontà di rendersi disponibili per gli altri.
DALLA DIOCESI - La GmG (Giornata Mondiale della Gioventù) è un incontro istituito da Giovanni Paolo II’ nel lontano 1985 e che i suoi successori, visti i frutti di questa stupenda iniziativa, hanno deciso di proseguire con appuntamenti triennali o quadriennali in ogni parte del mondo.
Un’esperienza importante e formativa sia per i giovani adolescenti, che spesso cercano ancora conferme per crescere nella fede e sia per i giovani adulti che possono approfondire un percorso già iniziato e da lì “prendere il largo” per le scelte importanti e definitive della vita…
L’ultimo incontro europeo è stato quello nell’Agosto del 2011 a Madrid con il Papa Benedetto XVI. Oltre due milioni di giovani gremiv
DALLA DIOCESI - La Via Crucis è un esercizio di pietà molto caro al popolo cristiano, che ripercorre il cammino doloroso compiuto da Gesù il Venerdì Santo a Gerusalemme, dal pretorio di Pilato al Calvario. Di origine medievale, la Via Crucis come la conosciamo oggi si è formata in ambito francescano, con un radicamento nella devozione dello stesso San Francesco per l’umanità di Cristo e per la sua Passione e Morte. Da San Bonaventura a Jacopone da Todi, da Ubertino da Casale alle mistiche italiane, i seguaci del Poverello di Assisi svilupparono una forte sensibilità per la sofferenze patite dal Salvatore. Oltre a questa sensibilità, influì sulla formazione della Via Crucis il rifiorire dei pellegrinaggi in Terra Santa in seguito alla Prima Crociata e la presenza stabile dei frati Francescani come custodi dei luoghi santi a partire dal 1333.
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DALLA DIOCESI - Il 21 marzo ricorreva la Giornata Internazionale della Sindrome di Down, l’anomalia cromosomica più diffusa nella popolazione mondiale, con un’incidenza di circa 1 bambino su 1000 nati vivi. La sindrome provoca un ritardo cognitivo e un livello di disabilità molto variabili, oltre a una conformazione caratteristica dei lineamenti del viso. La sua causa fu scoperta nel 1958 dal genetista francese Jérôme Lejeune, grande figura di scienziato e di credente, per il quale è stata introdotta la causa di beatificazione, che individuò la presenza di una terza copia del cromosoma 21 nelle persone affette da questa sindrome.
Leggi tutto...DALLA DIOCESI - La liturgia della quinta domenica di quaresima ci accompagna a gustare il dono della misericordia di Dio, quel dono che il Giubileo che stiamo celebrando invita a scoprire e a lasciar operare in noi. E questa domenica che ci avvicina sempre più alla Pasqua di risurrezione ci conferma e ci rianima nel cammino di conversione, nel percorrere i passi che ci portano al dono della propria esistenza e al trionfo della vita nella risurrezione. E’ il mistero del Signore Gesù che contempleremo e vivremo ed è anche il racconto della nostra vita, della nostra vocazione, il dono, cioè una esistenza, una storia che si dona e che scopre che sempre il Signore riempie di vita.E’ in questa cornice che questa sera celebriamo un passaggio significativo della vita e della vocazione di Federico. La Parola di Dio indica questa sera al nostro seminarista i passi da compiere: dona la vita, non temere di perderla; non smettere di lasciarti riempire dalla vita che regala Dio, dal suo amore e di questo diventa annunciatore, testimone. Il rito di ammissione tra i candidati agli Ordini sacri esprime questa dimensione pasquale della vita, un morire che si apre al dono di Dio. Con la celebrazione di oggi Federico dichiara pubblicamente nella comunità cristiana di aver compreso che il Signore lo chiama a questo dono della vita, nella via verso il presbiterato; allo stesso tempo la Chiesa afferma qui di riconoscere in Federico i segni della chiamata di Dio e si impegna ad accompagnarlo verso la meta. Le letture proclamate accompagnano questa celebrazione, le scelte che Federico sta compiendo e il cammino di tutti noi.
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