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CRESPINA - La nostra diocesi di San Miniato è ricca di chiese, santuari, oratori, in cui storia ed arte si intrecciano in armoniosa bellezza, frutto di una fede allora manifesta, vissuta, sentita.
Fra queste costruzioni che ancora oggi arricchiscono il nostro territorio vi è immerso sulle colline crespinesi l’Oratorio di Maria SS. e S. Ranieri, un vero gioiello settecentesco da salvaguardare e recuperare, forse fin troppo sconosciuto nel vasto complesso di Villa Belvedere nella parrocchia di Crespina.
Il passare del tempo, le vicende ecclesiastiche, i passaggi di proprietà e soprattutto il disinteresse comune al valore storico-artistico hanno tentato di rovinarlo ed impoverirlo fino quasi a farlo dimenticare alla stessa popolazione.
L’amore alle cose veramente belle, però, hanno risvegliato l’interesse di questa comunità, costituendo un comitato per il recupero ed il restauro di questo gioiello, ispirato ai modelli delle chiese romane del cinquecento.
SAN MINIATO - ll Museo Diocesano d’Arte Sacra compie 50 anni: venne infatti inaugurato il 28 maggio del 1966 come prima esposizione permanente a San Miniato. L’impulso decisivo venne dato, sul finire degli anni ’50, dalla formazione del catalogo per la mostra del Cigoli e del suo ambiente (Santa Chiara, 1959), quando si manifestò la necessità, ormai non più rinviabile, di conservare e valorizzare in maniera organica e strutturata il grande patrimonio storico-artistico della Diocesi di San Miniato. Il can. Francesco M. Galli Angelini - nella triplice veste di Canonico della Cattedrale, Ispettore Onorario della Soprintendenza e Presidente dell’Accademia degli Euteleti - verificò la fattibilità dell’operazione. Il Museo vide la luce dopo un lungo lavoro che vide impegnate istituzioni e personalità locali e nazionali. Su tutti l’infaticabile Dilvo Lotti, il cui contributo in termini di conoscenza, autorevolezza, ma anche di energia ed entusiasmo, risultò determinate per la costituzione del Museo.
Negli anni questa istituzione diocesana non è stata solamente uno strumento di valorizzazione e fruizione del patrimonio artistico al grande pubblico, ma anche luogo della sua tutela e conservazione. Iniziative ed eventi culturali sono allo studio per celebrare questo importante anniversario per la nostra Diocesi.
Nel 70mo dalla nascita il Dramma Popolare propone un evento di altissima risonanza relativo allo spettacolo del mese di luglio, entro un festival, quest’anno incentrato sul tema della Fede portata all’estreme conseguenze del sacrificio della vita in suo nome, ma anche per la sua azione più autentica del messaggio cristiano. Sarà il grande regista Maurizio Scaparro, insieme ad attori di forte spessore professionale e artistico, a dare attuazione ad un testo, per la prima volta tradotto in italiano e presentato in prima assoluta il 15 luglio prossimo sulla piazza del Duomo a San Miniato.
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SAN MINIATO - L’estate si avvicina e con essa sono ai nastri di partenza anche gli storici campi scuola dell’Azione Cattolica che da oltre 50 anni rappresentano la più longeva e partecipata proposta formativa per bambini, giovani e adulti.«Un anno particolarmente felice – afferma don Tommaso Botti, assistente diocesano Acr – perché a sole due settimane dall’apertura delle iscrizioni i campi sono già quasi esauriti».
Un vero successo di iscrizioni...
«Sì, ad oggi ci sono oltre 100 iscrizioni, i quattro campi si stanno riempiendo velocemente. Devo dire che per noi non è una novità».
In che senso?
Con un pizzico di orgoglio mi sento di dire che ce lo aspettavamo. Nel corso di tutto l’anno pastorale l’équipe Acr ha lavorato molto bene, contando sull’aiuto e la collaborazione del settore giovani e con un contributo importante da parte dei seminaristi. Quando c’è un lavoro importante nel corso dell’anno credo sia giusto aspettarsi di raccogliere i frutti, anche se tutto ci è donato dal Signore.
Durante l’anno ci sono state molte iniziative. C’è stata partecipazione delle parrocchie?
Sì, in effetti le parrocchie hanno risposto positivamente alla proposta Acr. Penso a Castelfranco, Santa Maria a Monte, La Scala, Galleno, Stabbia, per citarne alcune, hanno fatto la scelta di uscire e partecipare a iniziative diocesane.
Qual è il tema scelto per i campi 2016
«Quest’estate il protagonista delle attività sarà Giuseppe “Il re dei sogni”. Trovo interessante che i ragazzi e gli educatori si confrontino con questo personaggio biblico così particolare e suggestivo, ma soprattutto che abbiano modo di confrontarsi con l’Antico Testamento, in modo così importante per ogni cristiano.
SAN MINIATO - L’estate si avvicina e con essa sono ai nastri di partenza anche gli storici campi scuola dell’Azione Cattolica che da oltre 50 anni rappresentano la più longeva e partecipata proposta formativa per bambini, giovani e adulti.«Un anno particolarmente felice – afferma don Tommaso Botti, assistente diocesano Acr – perché a sole due settimane dall’apertura delle iscrizioni i campi sono già quasi esauriti».
Un vero successo di iscrizioni...
«Sì, ad oggi ci sono oltre 100 iscrizioni, i quattro campi si stanno riempiendo velocemente. Devo dire che per noi non è una novità».
In che senso?
Con un pizzico di orgoglio mi sento di dire che ce lo aspettavamo. Nel corso di tutto l’anno pastorale l’équipe Acr ha lavorato molto bene, contando sull’aiuto e la collaborazione del settore giovani e con un contributo importante da parte dei seminaristi. Quando c’è un lavoro importante nel corso dell’anno credo sia giusto aspettarsi di raccogliere i frutti, anche se tutto ci è donato dal Signore.
Durante l’anno ci sono state molte iniziative. C’è stata partecipazione delle parrocchie?
Sì, in effetti le parrocchie hanno risposto positivamente alla proposta Acr. Penso a Castelfranco, Santa Maria a Monte, La Scala, Galleno, Stabbia, per citarne alcune, hanno fatto la scelta di uscire e partecipare a iniziative diocesane.
Qual è il tema scelto per i campi 2016
«Quest’estate il protagonista delle attività sarà Giuseppe “Il re dei sogni”. Trovo interessante che i ragazzi e gli educatori si confrontino con questo personaggio biblico così particolare e suggestivo, ma soprattutto che abbiano modo di confrontarsi con l’Antico Testamento, in modo così importante per ogni cristiano.