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DALLA DIOCESI - L' Italia non è un paese per giovani, si sa. I dati istat ci dicono che la popolazione con più di 65 anni fra il 2015 e il 2065 crescerà dal 21,7% al 32,6%. La popolazione di 85 anni e più, ancora, che nel 2015 rappresentava il 3,2% della popolazione, nel 2065 si dovrebbe attestare al 10%. La popolazione in età attiva (fra i 15 e i 64 anni), si contrarrà dal 64,6% del 2015 al 54,7% del 2065.
Una popolazione che invecchia e che porta con sé gli acciacchi e le problematiche tipiche della terza età, cambia anche i propri bisogni e le domande che si rivolgono al mercato della tecnologia e dell’assistenza.
Di questo abbiamo parlato con Delio Fiordispina, presidente della casa di riposo «Del Campana Guazzesi» di San Miniato, che da pochi giorni è tornato da un viaggio studio in Belgio dove ha visitato l’innovativa «Casa di Riposo hi-tech».
Donne diacono sì, donne diacono no: imperversa la diatriba che pare dividere il mondo cattolico e non solo. Uno schema che si ripete ogni volta che i mezzi di comunicazione rilanciano sensazionalisticamente le parole del Papa.
Magari, prima di accalorarsi, sarebbe opportuno leggere con più attenzione i ragionamenti e le affermazioni del Santo Padre.
DALLA DIOCESI - «L’amico D. David Albertario, ospite mio, in un dopo desinare, tra ’l sigaro e il caffè, usciva in questa eccentricità: «Qaund’uno ha fatto il giornalista cattolico per vent’anni, può ben’essere messo in venerazione di martire sugli altari». Or’io che l’ho fatto dal 1872 in poi? Mah ...?
Questa che m’è piaciuto dirla un’eccentricità, è poi tale veramente? Al giornalista cattolico il quale ha sacrificato tutta la sua vita, a pro della più santa delle cause, qual mai ricompensa si riserba? Quella di sentirsi scaraventata in faccia l’infamante parola di manovale della penna, d’affarista e peggio. E così quello che ti fanno soffrire gli avversari in buona o mala fede, sono zuccherini e gramolato, in confronto di quello che ti fanno patire i ... falsi amici; mentre da taluni t’attenderesti, se non l’aiuto ed il sostegno, almeno l’approvazione e l’incoraggiamento. Aggiungete la pace perduta, i sonni interrotti, le maschere che, ad ogni pie’ sospinto, ci troviamo tra’ piedi, l’invidia dei colleghi, le presunzioni dei "prepotenti impotenti", le carezze della piazza, le querele, i fischi, gli "abbasso", e chi più ne ha più ne metta.
Ma, siamo giusti, ogni medaglia ha il suo rovescio: ed anco la vita del giornalista cattolico ha pur le sue gioie, poiché la sua lotta con l’errore è lotta divina che inebria, che tutto fa lieve e raddolcisce. L’opera sua è un apostolato, tanto che l’illustre vescovo di Magonza Monsig. Ketteler diceva che oggidì San Paolo sarebbe un giornalista. Ma gli apostoli furono tutti martiri. Dunque, di che temi, o buon giornalista? Lascia dire e avanti, Dio ti manda: sostieni l’urto dei violenti, degl’ipocriti ... tu vincerai ....
All’intrinseca gioia della vita di battaglia, si aggiungono anche le consolazioni da parte dei buoni, di cui l’incontro è una vera festa dell’anima. E a noi, veterani dell’azione schiettamente cattolica, ruderi avanzati alla raffica della passione settaria, a noi poveri dimenticati anche dall’odio nemico, a noi cui s’illanguidiscono le tinte del vespertino crepuscolo, prossimo all’occaso; è veramente caro di accarezzare certe memorie, certi felici incontri che, sia pur per un attimo, ci fanno rivivere della nostra gioventù che tutto colorisce di una parvente iridescenza».
Don Oreste Nuti (Direttore de La Penna Azzura, 1901 - 08)
Ed eccoci al problema dei problemi, quello capace di mettere in crisi anche il più coriaceo degli apologeti: il problema del male. L’esperienza del male che dilaga e fa strage di tutte le forme di vita, prendendo le sembianze della violenza, delle disgrazie, della malattia, col suo culmine nella morte, è una sfida formidabile all’idea di un Creatore onnipotente e buono. E ogni volta che il male mostra la sua faccia più feroce, dal terremoto che nel 1755 distrusse Lisbona ai campi di sterminio nazisti, risuona la stessa domanda: «Dov’era Dio mentre accadeva tutto questo?». Domanda spesso pronunciata con un’aria di sufficienza, quasi a dire: «Visto che avevo ragione io? Il tuo Dio Provvidente non è che un’illusione».
Nei suoi Saggi di Teodicea, Leibniz propose di dare un senso ai mali particolari inserendoli in un quadro universale: tutto rientra in un ordine buono, che però ci sfugge. Più o meno allo stesso modo aveva ragionato, secoli prima, S. Agostino: quello che noi singolarmente percepiamo come un male rientra in un’armonia più generale. Quindi, i limiti della nostra conoscenza ci impediscono di percepire il quadro generale con tutte le sue conseguenze, anche più remote. Se avessimo la visione completa capiremmo e un giorno capiremo. La risposta agostiniana (e leibniziana) funziona a livello teorico… ma l’esperienza del dolore ci scuote a livello emotivo! Il male che ci colpisce lo sentiamo come un’ingiustizia nei nostri confronti, per questo nessuna risposta teorica ci basta.
PERIGNANO - Appuntamenti informali, diretti ai volontari (già tali o in divenire e a coloro che desiderano avvicinarsi all’associazione, partecipazione aperta e libera come nel modo di fare tipico di Bhalobasa), in cui la cosa più importante è stare insieme ripercorrendo la nostra storia e i nostri 25 anni di viaggio, ripensando alle nostre radici e al perché delle nostre scelte di solidarietà e cooperazione.
Gli incontri si terranno al Centro Pastorale di Perignano, alle 18.30. Seguirà, dalle 20.30, una cena semplice per continuare a condividere emozioni, ricordi e momenti. Non vogliamo che nessuno abbia un carico di lavoro da svolgere in queste occasioni, quindi nessun impegno per il settore logistico e per le nostre signore della cucina. Ordineremo le pizze, ci prepareremo insieme un primo piatto, porteremo qualcosa da casa o utilizzeremo il nuovo braciere del centro. È sufficiente che scriviate a Luisa se venite e restate a cena: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
. La comunicazione è necessaria per permetterci, di volta in volta, di organizzarci al meglio.
PRIMO INCONTRO 18 MAGGIO ORE 18.30
Un vero ritorno alle origini con Armando, Oriella, Aldo e i pionieri di Bhalobasa. L’incontro con Madre Teresa, la sua visita a Perignano, il primo viaggio in India, l’invito di Padre Orson “non mandate soldi, venite a vedere” e quello della Madre: “andate nei villaggi”, quello che stiamo continuando a fare anche dopo 25 anni. Una bella preparazione anche in vista del viaggio a Roma del 3 e 4 settembre, quando Madre Teresa sarà canonizzata.
SECONDO INCONTRO 25 MAGGIO ORE 18.30
Approfondiremo con Armando il decalogo del volontario con cui ci emozionò al convegno dei vent’anni al Museo Piaggio, ripercorreremo ogni suo punto. Andando a ritroso nel tempo ci soffermeremo sul perché delle nostre scelte: sostegni a distanza, microprogetti con la caratteristica fondamentale dell’autosostenibilità e del miglioramento non solo delle condizioni di vita di coloro che aiutiamo, ma soprattutto delle loro capacità di vita.
TERZO INCONTRO 15 GIUGNO ORE 18.30
Dopo le origini e i nostri passi più importanti, i grandi temi e i valori che innervano Bhalobasa. La giustizia sociale, la carità mai disgiunta dalla reciprocità, il dono, lo scambio, la necessità di agire interrogandoci costantemente su come e cosa possiamo fare per colmare le diseguaglianze e al contempo per attaccare e debellare le loro cause.
QUARTO INCONTRO 6 LUGLIO ORE 18.30
L’ultimo incontro di questa serie “Al cuore di Bhalobasa” riguarderà un altro dei nostri valori cardine: l’accoglienza. Parleremo quindi di immigrazione e di interazione e integrazione delle persone che accogliamo nelle nostre comunità e nella nostra società. L’esperienza di Bhalobasa sarà un riferimento per approfondire questi temi, con l’aiuto di Gigi Nardetto del CNCA, di Armando e di altri relatori.