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SAN MINIATO - La festa del Corpus Domini ha visto, giovedì 26 maggio, la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di San Miniato, Sua Eccellenza mons. Andrea Migliavacca, presso la chiesa cattedrale. In tanti hanno partecipato a questo importante momento liturgico: le associazioni, i gruppi religiosi, le varie comunità della diocesi, i bambini del catechismo e della Prima Comunione sino ai semplici fedeli. L’omelia di Sua Eccellenza ha fornito alcuni spunti di riflessione. Nella prima lettura ci viene raccontato l’incontro di Abramo con il sacerdote Melchisedek. La benedizione di quest’ultimo sulle opere del padre della fede «è segno e richiamo della presenza e dell’opera di Dio, ricordo e annuncio che è lui l’origine di tutto».
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CERTALDO - Nella prestigiosa sede del Palazzo Pretorio di Certaldo è in corso la mostra del pittore Luca Macchi. Le sue opere ricostruiscono il percorso degli ultimi dieci anni della sua attività artistica.
La mostra, che resterà aperta fino al prossimo 19 giugno, è stata realizzata con il patrocinio del Comune di Certaldo, della Regione Toscana, della Città Metropolitana di Firenze, dell’Unione dei Comuni Empolese Valdelsa, della prestigiosa Accademia delle Arti del Disegno di Firenze e sponsorizzata dalla Carismi di San Miniato.
Questa mostra offre l’occasione per conoscere il lavoro di un’artista sempre alla ricerca di nuove soluzioni nel campo della pittura e con una profonda vena lirica. Un motivo in più per una sosta e una visita ad uno dei luoghi più suggestivi della Toscana. Una riflessione su un aspetto del sacro non solo per i pellegrini che percorrono la Via Francigena verso Roma nell’anno del Giubileo della Misericordia.
Il viaggio, come scrive Giuliano Scabia nel testo in catalogo, è sì attraverso le sale della mostra, ma anche attraverso gli anni di lavoro. Quello di Palazzo Pretorio si dimostra un percorso quanto mai congeniale, suddiviso in sale che ospitano alcune serie di lavori dal titolo significativo.
DALLA DIOCESI - Marco Griffini, insieme alla moglie Irene Bertuzzi, è il fondatore dell’Ai.Bi (Amici dei bambini) un’associazione costituita da famiglie adottive e affidatarie che dal 1983 si occupa dell’infanzia abbandonata. Una sua conferenza, ci ha aperto gli occhi su una materia, quella delle adozioni nazionali e internazionali, che per anni è stata circondata dall’indifferenza più assoluta.
In Italia, su oltre 5 milioni di coppie coniugate senza figli soltanto 3800 si avvicinano alle adozioni internazionali e solo 10.000 nazionali. Questo è dovuto al disinteresse delle istituzioni per il tema dei minori abbandonati, denuncia Griffini: “in Italia, per esempio, sappiamo quante sono le essenze erboree, sappiamo quanti sono i cani abbandonati, ma non sappiamo quanti sono oggi in Italia i minori che vivono fuori famiglia”. Nonostante ci sia già una legge, la 149/2000 che prevedeva l’istituzione di una banca dati dei bambini abbandonati e siano stati già stanziati 800.000 euro dal Ministero della Giustizia per mettere in rete i dati dei Tribunali dei minori, questo lavoro non è stato fatto e non sappiamo quanti siano i bambini adottabili.
Una delle cause del basso numero di adozioni internazionali è poi quella economico: adottare un bambino abbandonato straniero oggi è carissimo. Con 60/70 milioni di euro annui si potrebbe dare la gratuità alle famiglie adottive. Ma questi soldi non sono mai stati stanziati.
La legge italiana sulle adozioni, la 476/1998, prevede una gestione totalmente democratica dell’adozione internazionale. E’ prevista una commissione specifica composta da 23 membri con un presidente che è sempre stato il Ministro della Famiglia, o con delega alla Famiglia, un vice-presidente, un direttore generale e due dirigenti. Sta di fatto che negli ultimi due anni la commissione non si è mai riunita. I ruoli di presidente e vice-presidente sono stati assommati nello stesso soggetto (che quindi è il controllore di se stesso) e gli altri ruoli sono rimasti vacanti. Di fatto, conclude Griffini, da due anni siamo governati da una sola persona. Ultimamente è stata nominata presidente della Commissione per le adozioni la ministra Boschi. E’ un’anomalia, dato che la delega alla Famiglia è stata data a un altro ministro, Enrico Costa. Qualcuno dice che la nomina della Boschi esprima la volontà di portare in commissione il tema delle adozioni LGBT. Ma vogliamo essere positivi e leggere in questa nomina del braccio destro del Presidente del Consiglio un segnale d’attenzione al tema delle adozioni.
Infine, un’attenzione particolare dovrebbe essere riservata ai soggetti più deboli dell’emergenza profughi: i bambini che arrivano sui barconi.
Ad oggi si contano 2000 richieste di adozioni per questi bambini. Finora ne sono state portate a compimento soltanto 27. Evidentemente si preferisce tenere i bambini nei centri di prima accoglienza, dove però metà di loro sparisce nel nulla.
DALLA DIOCESI - I migranti non sono un pericolo, sono in pericolo”, lo ha detto Papa Francesco e noi giovani del Parlamento degli Studenti della Toscana abbiamo voluto toccare con mano cosa sta succedendo ai “confini dell’accoglienza” guardando i visi e gli occhi di quelle persone che lottano, al costo della vita, per un futuro libero e di pace. Niente di più. Siamo andati, aderendo al viaggio della Croce Viola di Sesto F.no e Anpas Toscana a Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia. Sono più di 6.000 gli sfollati in quei campi a cielo aperto con delle tende montate lì al momento. Giriamo il campo e troviamo tante persone, non parlano molto al primo impatto. Nel campo scorrazzano bambini, qua e là, come se giocassero a nascondino e tra le tende ci fanno strada per portarci dove vivono, presentarci i genitori e fare qualche gioco.
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DALLA DIOCESI - Da ragazzo ebbi modo di discutere con un coetaneo che si professava ateo e che all’epoca mi scandalizzò con questa esternazione: “Penso che Gesù non sia mai neanche esistito!”. Non avevo mai riflettuto sul fatto che il radicamento del cristianesimo nella storia costituisse, oltre alla sua peculiarità, anche la sua più evidente vulnerabilità. L’intera fede cristiana sta o cade con la storicità di Gesù.
In seguito ho scoperto che da tre secoli a questa parte centinaia di studiosi hanno sottoposto la figura e la vicenda di Gesù al vaglio critico più rigoroso. Si tratta senz’altro del personaggio più studiato di tutti i tempi. Molte teste finissime hanno assunto proprio come ipotesi di partenza la negazione dell’esistenza storica di Gesù e l’eliminazione di ogni dogma sul suo conto. Trecento anni di ricerche, discussioni e teorie, dalle più solide alle più strampalate (la più bizzarra penso sia quella di John Allegro, che sosteneva che Gesù fosse in realtà un fungo allucinogeno) hanno portato a questo risultato: oggi nessuno studioso serio mette più in dubbio l’esistenza storica di Gesù.