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DALLA DIOCESI - Una delle difficotà più grandi quando si parla di dipendenze è quella di dare una dimensione numerica al fenomeno. Lo avevano denunciato sulle nostre pagine anche alcuni operatori della scuola e del sociale. Soprattutto sembra difficile quantificare con dati precisi il fenomeno della diffusione di sostanze psicotrope (cannabinoidi, droghe sintetiche, ecc…) tra gli adolescenti del nostro territorio. In questo senso c’è stato segnalato il report dell’ARS (Azienda Regionale della Sanità) che snocciola periodicamente i dati provenienti da questionari anonimi sottoposti agli studenti delle scuole superiori, tra le quali figura anche l’istituto "Cattaneo" di San Miniato. Gli ultimi dati, del 2015, parlano di un aumento del consumo abituale di sostanze stupefacenti al 31,5% del campione, che sale al 40,2% se si prende in esame il consumo di droga almeno una volta nella vita. E’ interessante sottolineare che la quasi totalità degli intervistati ha cominciato facendo uso di cannabis (il 95%).

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CASAL DI PRINCIPE - Un’estate diversa per gli educatori della parrocchia di Perignano, che hanno preferito al mare o alla montagna una settimana di «campo lavoro» e formazione nelle terre confiscate alla camorra.
Questa l’iniziativa della parrocchia di Perignano, guidata da Don Armando Zappolini, da anni impegnato nella lotta per l’affermazione della legalità e del senso civico, che quest’anno ha deciso di dare l’opportunità ad alcuni giovani di vivere l’esperienza del lavoro in una zona particolarmente difficile.
Ad accompagnare don Armando in visita ai suoi ragazzi si è aggiunto anche il Vescovo Andrea, che ha partecipato ad una giornata di formazione sulla giustizia sociale e sulla lotta della chiesa alle mafie che ha coinvolto anche altre parrocchie aderenti all’iniziativa.
Insieme ai ragazzi il gruppo ha anche avuto l’opportunità di visitare la tomba e la chiesa in cui celebrava il coraggioso Don Peppe Diana, assassinato dalla camorra nel 1994.

Gli ultimi dati sulla diffusione dell'uso della cannabis nei soggetti tra i 15 e 19 anni di età dicono che ne ha fatto uso almeno 1 giovane su 4. Il consumo delle cosiddette droghe leggere, come ha rilevato il Dipartimento per le Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha proprio nelle fasce giovanili la sua maggiore diffusione. Dati che non possono lasciare indifferenti perché indicatori di un problema che va a colpire il futuro stesso della nostra società.

A fronte di questo, la proposta di legge in esame in parlamento sulla legalizzazione della cannabis lascia molto perplessi, perché curiosamente pone l'accento sulle modalità di coltivazione e detenzione della marijuana ovviamente tra i maggiorenni, ma lascia scoperto l'ambito nevralgico, che è quello giovanile, dove la criminalità organizzata continuerebbe ad avere un ampio campo d'azione.

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DALLA DIOCESI - Un matrimonio al giorno - o quasi - è il numero delle unioni sacramentali celebrate nella diocesi di San Miniato nell’anno 2015. Un dato quasi rassicurante, soprattutto se messo in relazione all’ultimo studio del Censis, pubblicato solo pochi giorni fa, intitolato «Non mi sposo più, la crisi strutturale dell’istituzione matrimoniale e la fine del matrimonio religioso». Il lavoro, che prende in esame il numero dei matrimoni civili e religiosi a partire dal 1974, evidenzia un drastico calo con un particolare dato negativo riguardo ai matrimoni in chiesa, che evidenzia una diminuzione dal 5,4 per mille di inizio anni ’80 al 3,1 per mille del 2014. In termini percentuali tra il 1974 e il 2014 la riduzione del numero dei matrimoni è stata pari al 52,9%. Solo nell’ultimo decennio, 2004-2014, il calo è del 23,8%.
Lo studio Censis fa un’analisi strutturale del fenomeno andando a riconoscere molte concause della crisi dell’istituto matrimoniale. In particolare il Censis afferma che il matrimonio non è più lo spartiacque per la vita del giovane italiano: gli eventi che sostanzialmente «fanno crescere» sono la nascita di un bambino (i nati fuori del matrimonio sono passati dal 3,4% del 1951 al 27,6% del 2014) e l’uscita per andare a convivere in unione libera (attualmente gli usciti dalla famiglia a motivo del matrimonio sono soltanto il 32,7%). Inoltre viene evidenziato un altro spaccato interessante, ovvero che le coppie di sposi sono essenzialmente omogenee dal punto di vista culturale, economico e di censo, compromettendo così ulteriormente le possibilità di mobilità sociale. Tendenzialmente, tra le coppie di sposi, il 70% ha scelto un partner con lo stesso titolo di studio, un lavoro simile, una condizione economica analoga.

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DALLA DIOCESI - L' Italia non è un paese per giovani, si sa. I dati istat ci dicono che la popolazione con più di 65 anni fra il 2015 e il 2065 crescerà dal 21,7% al 32,6%. La popolazione di 85 anni e più, ancora, che nel 2015 rappresentava il 3,2% della popolazione, nel 2065 si dovrebbe attestare al 10%. La popolazione in età attiva (fra i 15 e i 64 anni), si contrarrà dal 64,6% del 2015 al 54,7% del 2065.
Una popolazione che invecchia e che porta con sé gli acciacchi e le problematiche tipiche della terza età, cambia anche i propri bisogni e le domande che si rivolgono al mercato della tecnologia e dell’assistenza.
Di questo abbiamo parlato con Delio Fiordispina, presidente della casa di riposo «Del Campana Guazzesi» di San Miniato, che da pochi giorni è tornato da un viaggio studio in Belgio dove ha visitato l’innovativa «Casa di Riposo hi-tech».

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